Scuola, Cobas e Unicobas invitano gli studenti delle superiori a boicottare i test Invalsi di domani

Una crociata contro le prove Invalsi nella scuola. È quella che stanno portando avanti Cobas e Unicobas, i sindacati di base che avevano già indetto uno sciopero lo scorso 3 maggio per boicottare i test nella scuola primaria e che avevano indetto un’altra giornata di protesta per domani, 9 maggio, in concomitanza con le prove Invalsi nelle seconde classi delle scuole superiori. Quest’ultimo sciopero, però, è stato revocato dalla commissione di Garanzia in virtù di una sovrapposizione (tra uno sciopero e l’altro deve trascorrere un lasso di tempo di almeno sette giorni) di un’altra azione di protesta nel settore della pubblica amministrazione, organizzata dalla sigla FSI-USAE.

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LA DECISIONE DEI SINDACATI DI BASE SUI TEST INVALSI

E allora i sindacati hanno messo sul piede di guerra gli studenti: «Pur indignati per la decisione discriminatoria della commissione di Garanzia – si legge in un comunicato congiunto di Cobas e Unicobas – siamo stati costretti a revocare lo sciopero per non esporre i lavoratori a eventuali sanzioni. Tuttavia, daremo il nostro appoggio alle azioni di boicottaggio degli studenti e alle forme di non collaborazione da parte dei docenti che sono d’accordo nel ritenere i quiz Invalsi un immiserimento della scuola pubblica».

Da Pisa a Cosenza, passando per Torino e per alcune città abruzzesi, in tutta Italia ci saranno cortei e manifestazioni di studenti che si schiereranno contro il sistema del test nazionale in italiano e matematica per valutare l’efficienza del sistema formativo italiano e sottolinearne eventuali criticità.

IL VIDEO DI PROMOZIONE DI UN’INIZIATIVA CONTRO TEST INVALSI

Nonostante i dati forniti dai sindacati di base circa la partecipazione allo sciopero dello scorso 3 maggio (in molte scuole della Sardegna i test non si sarebbero svolti proprio a causa delle iniziative di protesta dei docenti), dall’Invalsi fanno sapere che la compilazione dei test è stata effettuata nel 97% dei casi. Un risultato addirittura migliore rispetto a quello degli anni precedenti. Contro le prove Invalsi, ritenute eccessivamente nozionistiche, una sorta di quiz che non permette all’alunno di essere valutato sulla sua coscienza critica, si erano schierati anche i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che nei giorni scorsi avevano pubblicamente appoggiato la protesta di Cobas e Unicobas.

Il dibattito sui test Invalsi, in ogni caso, resta aperto. La linea dei 5 Stelle, in sintonia con le ragioni degli scioperi, parla di prove che «trattano bambini e ragazzi come prodotti da supermercato, un sistema che ha la volontà di piegare la scuola sotto indici economici e aziendali». Ma dal prossimo anno, in virtù dell’approvazione dei decreti attuativi della cosiddetta Buona Scuola-bis, le prove cambieranno la loro impostazione.

LE NOVITÀ DEI TEST INVALSI

I test, dall’anno scolastico 2017/2018, verranno compilati al computer e in terza media la prova non farà più parte dell’esame finale (verrà sostenuta, invece, ad aprile e non avrà impatto sulla valutazione). In più, le scuole italiane non saranno più valutate soltanto sull’insegnamento dell’italiano e della matematica, ma anche su quello della lingua inglese. Meno peso dei test sulle medie, maggiore incidenza nelle superiori: fino a questo momento, le prove Invalsi sono state somministrate soltanto agli studenti delle seconde classi. Dal 2018/2019, però, saranno banco di prova anche per gli alunni delle quinte e l’esito di queste verifiche sarà preso in considerazione anche all’esame di maturità.

(FOTO: Elisa Bianchini/Pacific Press via ZUMA Wire)

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