Alitalia, tutti gli scenari dopo il cda: ecco cosa rischiano i consumatori

Ma ora Alitalia non volerà più? Per il momento, questa ipotesi sembra essere scongiurata. Il consiglio di amministrazione della compagnia aerea di bandiera, riunitosi nella giornata di ieri, ha avviato l’iter per il commissariamento. Domani è prevista un’assemblea dei soci (che, però, con ogni probabilità si riunirà in seconda convocazione il 2 maggio) e da qui si ripartirà per stabilire il futuro della società.

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Per ora, i voli saranno regolari e il personale continuerà a lavorare come di consueto. Almeno per i prossimi sei mesi: Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile, infatti, ha stabilito che in questo momento sono presenti tutte le condizioni per far sì che Alitalia possa essere operativa e ha confermato – in via provvisoria – le licenze per la compagnia di bandiera. La fase del commissariamento non potrà andare oltre questo limite, per evitare altre clamorose perdite di capitale e perché l’Unione Europea potrà permettere altri aiuti statali soltanto per un tempo molto limitato.

IL COMMISSARIAMENTO DI ALITALIA

Difficile che il commissario sia l’attuale amministratore delegato Luigi Gubitosi, più probabile la figura di Enrico Laghi, già commissario dell’Ilva. Ma dopo i sei mesi di cui si è parlato (con un probabile prestito ponte da parte dello Stato di 300-400 milioni), il futuro di Alitalia sarà più incerto. A provare a tracciare la rotta sono i ministri dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

Entrambi escludono l’ipotesi di una nazionalizzazione dell’azienda, perché nel quadro economico e finanziario attuale sarebbe impossibile e controproducente. E anche perché i cittadini italiani difficilmente accetterebbero nuovi aiuti economici alla compagnia di bandiera finanziati con i loro contributi. Il bivio, quindi, è tra una vendita totale o parziale delle risorse della compagnia o una completa liquidazione di Alitalia.

LA VENDITA PARZIALE DELLE RISORSE DI ALITALIA

Aerei, slot (ovvero il permesso di atterrare o decollare in determinate fasce orarie) e personale di volo saranno progressivamente ceduti. Specialmente i piloti avranno – per così dire – mercato facile, dal momento che le previsioni generali sono di un aumento complessivo degli spostamenti aerei e quella del personale in grado di assicurarli è sempre stata (e lo è ancora) una piccola élite nel mondo del lavoro. Verranno meno, infine, alcuni legami con la join venture tra Delta e Air France che, in passato, aveva assicurato un minimo appoggio ad Alitalia.

LA LIQUIDAZIONE DI ALITALIA: POSSIBILI ACQUIRENTI?

La liquidazione è l’altra opzione messa sul tavolo. Ma ancora sono incerte le voci su possibili acquirenti interessati: la Lufthansa, indiziata numero uno, ha diffuso in queste ore una nota secondo cui il suo presunto coinvolgimento nel caso Alitalia «sarebbe una speculazione».

COSA SUCCEDE AI CLIENTI DI ALITALIA

Intanto, si sta diffondendo il panico tra i consumatori, divisi tra chi ha già acquistato o chi vorrebbe acquistare un biglietto Alitalia per il periodo estivo. Come già detto, anche se in via del tutto provvisoria, Enac dovrebbe garantire le licenze anche al futuro commissario, e queste saranno rinnovate mese per mese. Alitalia tenderebbe a effettuare il maggior numero di voli (specialmente in un periodo favorevole come quello estivo) per incassare il più possibile: ma – questo è innegabile – le certezze sono più solide nelle prossime 2-3 settimane (ci sono coperture finanziarie sufficienti per garantire i voli) rispetto ai prossimi 2-3 mesi.

Chi ha già acquistato un biglietto, comunque, anche in caso di riduzione dei voli, dovrebbe essere rimborsato perché, fino a quando la compagnia aerea sopravviverà, resteranno inalterate le condizioni previste dal regolamento d’acquisto. Se l’azienda, però, dovesse essere liquidata, allora chi ha già acquistato un biglietto senza poter usufruire del servizio diventerebbe un creditore di chi subentrerà, per una cifra pari all’importo speso per il ticket.

(FOTO: ANSA/ TELENEWS)

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