Abbiamo scherzato. Con Gabriele Del Grande siamo punto e a capo

Surreale. È questa la situazione che si è trovato di fronte l’avvocato turco di Gabriele Del Grande, Tanel Kilic, quando questa mattina ha avuto la possibilità di incontrare il suo assistito nel centro di detenzione di Mugla. «Non ci è stata data alcuna informazione su eventuali capi di imputazione per Gabriele. La sua detenzione è illegale».

PERCHÉ L’INCONTRO TRA L’AVVOCATO E GABRIELE DEL GRANDE NON  È STATO FRUTTUOSO

Secondo l’avvocato, si tratterebbe di un semplice provvedimento punitivo, mentre non ci sarebbero motivi per ostacolare il rimpatrio del giornalista italiano fermato dalle forze di polizia turche lo scorso 9 aprile, mentre si trovava al confine tra Turchia e Siria. «Abbiamo chiesto di vedere il suo dossier – ha continuato l’avvocato -, ma ci è stato negato. Al momento, il direttore del centro di Mugla non ha alcuna informazione circa una sua possibile espulsione».

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In mattinata, l’incontro tra la delegazione consolare italiana, il legale di Del Grande e lo stesso giornalista detenuto, era stato salutato come una svolta positiva nella sua vicenda da parte delle istituzioni italiane. Il ministro degli Esteri Angelino Alfano si era concentrato sulle condizioni di salute di Gabriele Del Grande: «Sta bene, anche se sta continuando lo sciopero della fame. Tuttavia, è assistito da un medico, cosa che era stata richiesta da noi».

LE IPOTESI SULLE MOTIVAZIONI DELLA DETENZIONE DI GABRIELE DEL GRANDE

Ma l’incontro con l’avvocato, da un punto di vista giuridico e pratico, è stato totalmente infruttuoso. Ancora oggi, sostanzialmente, non si conoscono le motivazioni per cui Del Grande è in stato di detenzione. E si fa sempre più probabile la pista di una sorta di ritorsione nei confronti del giornalista per il lavoro che stava portando avanti nel Paese. Secondo quanto riportato al telefono nei contatti che Del Grande ha avuto nei giorni scorsi con la sua famiglia, infatti, era stata sottolineata l’insistenza delle domande rivolte dalle autorità sulla natura del reportage che il giornalista stava realizzando per la stesura di un nuovo libro sui migranti. Il dubbio, a questo punto sempre più concreto, è che Del Grande sia stato fermato per un presunto “reato di stampa”. Paradossale, appunto.

(FOTO: ANSA/ MASSIMO PERCOSSI)

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