#CannabisDay a Milano: Cappato identificato da polizia mentre promuove la “semina proibita” | FOTO

Il manifesto dell’evento recita «Cannabis? Fai da te! – contro il mercato criminale, coltiva e consuma la tua», con tanto di contadino baffuto intento ad annaffiare le piantine. Oggi, in occasione del #CannabisDay, Marco Cappato – leader dei Radicali Italiani – è stato identificato dalla polizia mentre partecipava alla manifestazione nei pressi del Pirellone a Milano. Alcuni semi di cannabis, distribuiti tra i passanti, sono stati sequestrati dagli stessi agenti.

LA MANIFESTAZIONE DEL #CANNABISDAY A MILANO

Cappato aveva appena spiegato ai giornalisti il significato della campagna con cui i Radicali sostengono la legalizzazione della cannabis: «Siamo nelle ultime settimane utili affinché il Parlamento riprenda la discussione sulla legge per la legalizzazione. Altrimenti, occorreranno altri due o tre anni per riprendere l’iter e vogliamo che i politici italiani si assumano le loro responsabilità». Secondo Cappato, la legalizzazione della cannabis sottrarrebbe il traffico di droga dalle mani della criminalità organizzata.

«Ringraziamo le forze dell’ordine che hanno fatto il loro dovere – ha concluso, dopo aver firmato due verbali, uno per il sequestro del seme e l’altro per l’istigazione alla semina -. Ma noi stiamo lavorando perché in futuro siano liberati da un gravoso carico e tornino a occuparsi dei reali problemi dei cittadini».

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Gli organizzatori della manifestazione sono stati interrotti dalle forze dell’ordine mentre distribuivano delle bustine, accompagnate da una lettera di spiegazioni, contenenti i semi della pianta. Il gesto simbolico serviva a sollecitare anche il Consiglio regionale della Lombardia a discutere un progetto di legge sulla cannabis a scopi terapeutici, presentato e fermo da mesi.

#CANNABISDAY, LE POLEMICHE CONTRO LE PAROLE DI SALA

La manifestazione ha raccolto anche l’endorsment del sindaco di Milano Giuseppe Sala. «Va capito lo scopo e come si svolgerà – aveva detto ieri -. Certamente non si potranno consumare prodotti non leciti, ma sono stato giovane anch’io», lasciando intendere che non avrebbe imposto alcun tipo di restrizione all’evento che cade nel giorno – il 20 aprile – dagli anni ’70 riconosciuto come la data simbolo del consumo di cannabis.

Unanime il coro di proteste da parte delle opposizioni. Il Moige, movimento italiano dei genitori, è intervenuto in una contro-manifestazione a Milano, invitando il prefetto a bloccare l’iniziativa, recitando lo slogan «Giù le mani dai nostri figli, la droga è veleno». La Lega Nord, invece, se la prende con le esternazioni di Sala: «Se il primo cittadino di Milano volesse verificare gli effetti del consumo di droga sarebbe sufficiente visitasse qualche comunità di recupero; lì potrà rendersi conto facilmente di quali conseguenze causino certe sostanze – ha detto Fabio Rolfi, presidente della commissione Politiche sociali in Regione Lombardia -. Contro questa ideologia pro-droga serve maggiore impegno da parte delle istituzioni». 

(FOTO: Account Twitter @parliamdidroghe)

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