L’esperto: «Il simbolo M5S a Genova quasi sicuramente non ci sarà. Vi spiego perché»

11/04/2017 di Donato De Sena

«Al momento è quasi certo che il simbolo M5S a Genova sulle schede non ci sarà». Perché «il Tribunale ha rimosso sia la sostanziale esclusione della lista di Marika Cassimatis, sia la successiva votazione che ha scelto la candidatura della lista di Luca Pirondini. Ma intanto Cassimatis risulta sospesa dal Movimento 5 Stelle, e quindi, a meno che non ricorra davanti agli organi del Movimento o in Tribunale su quella sospensione, non può utilizzare il simbolo». È quanto spiega oggi a Giornalettismo il dott. Gabriele Maestri, esperto di diritto dei partiti, cultore della materia presso l’Università di Roma 3, il giorno dopo la decisione del tribunale di Genova di bocciare la scelta del leader M5S Grillo di non candidare nel capoluogo ligure la vincitrice della Comunarie, in seguito anche sospesa dal partito.

La telenovela comincia il 14 marzo, quando Marika Cassimatis, professoressa di geografia, vince (risultati resi noti il 15) le Comunarie per la candidatura a sindaco di Genova battendo per pochi voti Luca Pirondini, aspirante primo cittadino più vicino ai vertici pentastellati. Qualche giorno dopo, il 17 marzo, dal suo blog Grillo annuncia l’annullamento della votazione e indice una nuova consultazione per approvare la candidatura di Pirondini e della sua lista, accusando Cassimatis di aver «ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del Movimento 5 Stelle». Cassimatis e la sua lista vengono bocciati per alcuni like a commenti di fuoriusciti dal Movimento, come il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e il consigliere comunale di Genova Putti. È l’inizio di una bufera. Pirondini vince la votazione per la sua candidatura, ma a scegliere sono gli iscritti al M5S di tutta Italia e non solo quelli di Genova. Pochi giorni dopo Cassimatis querela Grillo e Alessandro Di Battista per diffamazione. Il 28 marzo Cassimatis annuncia ricorso in Tribunale. «Riteniamo che la votazione estesa al nazionale per una questione locale sia contraria al regolamento del M5S», dice. Il 6 aprile lo staff di Grillo con una mail le comunica la sospensione dal Movimento. Il 10 aprile, infine, arriva il verdetto del Tribunale. Il giudice annulla l’esclusione della professoressa e la possibilità che a rappresentare il M5S sia Pirondini.

Dott. Maestri, il Tribunale di Genova ha bocciato la decisione di Grillo di non candidare Marika Cassimatis, la vincitrice delle Comunarie, che nel frattempo è stata sospesa dal Movimento 5 Stelle. E non sappiamo se Grillo farà reclamo o meno. Quali sono gli scenari?

«Se si dovesse votare adesso la situazione sarebbe chiara. I 5 Stelle non presenterebbero alcuna lista. Il Tribunale ha rimosso sia la sostanziale esclusione della lista Cassimatis, sia la successiva votazione che ha scelto la candidatura della lista Pirondini. Ma Cassimatis risulta sospesa dal M5S, e quindi, a meno che non ricorra davanti agli organi del Movimento o in Tribunale, non può utilizzare il simbolo. Al momento quindi non c’è nessuna lista. È certo che Pirondini non può candidarsi come rappresentante M5S, ma il Movimento ha anche fatto sapere che Cassimatis non sarà candidata sindaco. E l’ordinanza di ieri non la fa diventare candidata sindaca. Per poter presentare la lista con il simbolo avrebbe bisogno di un’espressa delega, un’autorizzazione da parte del Movimento 5 Stelle. E visto il post di Grillo di ieri non l’avrà mai».

A questo punto, in sostanza, considerando che la Cassimatis è sospesa dal M5S, è indifferenze il reclamo di Grillo sull’ordinanza del Tribunale?

«Potrebbe anche farlo, ma gli servirebbe a poco. Perché lui stesso ha tolto di mezzo il voto del 14 marzo (delle Comunarie, nda). Al momento quindi non c’è niente. Grillo potrebbe però può indire un’altra votazione. Come ha chiesto il giudice dovrebbe farlo rispettando in tutto e per tutto le regole previste dal non statuto e dal regolamento, a partire dal preavviso di 24 ore di cui si è parlato nell’ordinanza stessa. I tempi sono stretti ma si può fare. A quel punto potrebbe esserci un altro candidato, ed anche Pirondini. Ma non Cassimatis, che risulta sospesa. È ovvio comunque che, come ha detto il giudice, lei può impugnare la decisione. Ma fin quando non lo fa la sospensione dal M5S è efficace».

Se Grillo dovesse presentare reclamo e vincerlo, Pirondini potrebbe essere candidato con il simbolo M5S?

«Se Grillo facesse Grillo reclamo e lo vincesse ci sarebbe comunque un problema logico. Ci sarebbe comunque l’annullamento della votazione a monte. Tra l’altro non si capisce perché hanno votato (il 17 marzo, nda) tutti gli iscritti e non solo quelli di Genova come previsto a livello regolamentare. a modificare una decisione dovrebbero essere gli stessi che hanno preso la prima. Al più si poteva chiedere agli iscritti nazionali se volevano convalidare il voto del 14 marzo, ma dovevano votare sull’alternativa Cassimatis-Pirondini, e non su altri quesiti. Diciamo che ora la cosa più sicura per poter avere un nuovo candidato sarebbe comunque fare una nuova procedura: sarebbe l’unico modo per non rischiare di andare in tribunale un’altra volta».

Una nuova procedura senza Cassimatis perché sospesa.

«Al momento sì, perché finché non c’è qualcuno, un’autorità interna al M5S o un giudice, che dice che la sospensione non è legittima, la sospensione ha effetto. Il giudice ha scritto di non occuparsene, sebbene dalla lettura dell’ordinanza spuntino dubbi, abbastanza visibili. Il giudice non poteva occuparsi di quei provvedimenti di sospensione (dal M5S, nda) e di annullamento del voto (del 14 marzo, nda) perché non erano stati impugnati. Non poteva di sua spontanea iniziativa».

Impugnando la sospensione di Grillo, Cassimatis potrebbe bloccare le eventuali nuove Comunarie?

«Non è detto che lo faccia. C’è innanzitutto un costo, e non è detto che lei vinca. Nell’ipotesi in cui lei avesse ragione, e non fosse sospesa, avrebbe il diritto di dire: la candidata sono io. Ma dovrebbe impugnare anche l’annullamento della votazione che l’ha fatta diventare candidata sindaco. Se dovesse poi avere successo in tutti i casi sicuramente varrebbero le sue Comunarie. Naturalmente Grillo non potrebbe farne un’altra: dovrebbe mettere ai voti le prime Comunarie e fare esprimere tutti gli iscritti nazionali su quelle, su Cassimatis-Pirondini, e non con una domanda diversa».

In teoria la doppia azione legale, una sull’annullamento delle Comunarie e una sulla sospensione, sarebbe l’unica strada per Cassimatis per superare l’opposizione di Grillo.

«Sarebbe la più sicura per riuscire a rimuovere altri problemi giuridici che potrebbero presentarsi. Se oggi Cassimatis decidesse di raccogliere le firme e presentarsi con il simbolo M5S problemi ci sarebbero».

Sempre in teoria, in presenza o in assenza di reclamo, a chi può essere assegnato il simbolo M5S?

«La questione anche qui non è semplice. Chiunque voglia utilizzare il simbolo M5S, questa è una certezza, deve presentarsi a chi riceverà il materiale per le liste nelle prossime settimane, nei vari uffici elettorali, con un documento che dice che il M5S come associazione (quella nata con atto notarile, non il M5S della rete) delega una determinata persona all’uso di quel simbolo. Al momento nessuno sarebbe in grado di ottenerlo: non Cassimatis e nemmeno Pirondini. Nello statuto si legge che il presidente dell’associazione M5S, quindi Grillo, delega i rappresentanti presso ciascuna circoscrizione per la sottoscrizione e il deposito delle liste di candidati selezionate secondo le procedure. È lui a decidere personalmente il simbolo chi ce l’ha. E quelli che hanno vinto le Comunarie, non hanno diritto ad utilizzare il simbolo? Non essendoci valida nessuna consultazione online sulle liste non c’è nessuna lista a cui darlo.

Concludendo…

«Al momento è quasi certo che il simbolo M5S a Genova sulle schede non ci arrivi. Sempre che non si arrivi ad un accordo con Cassimatis per il quale viene ritirata la sospensione, ipotesi improbabile, o non ci siano altre Comunarie come regolamento e non statuto prevedono. Di fatto la sopensione ha ottenuto il suo risultato: ha fatto sì che l’ordinanza non giovi alla candidata».

Quindi anche Pirondini dovrebbe al momento in assenza di un ritiro della sospensione da parte di Grillo passare per nuove Comunarie.

«Assolutamente sì. Per il semplice motivo che: se Grillo ha annullato il voto del 14 e il tribunale ha sospeso il voto del 17 che dava la possibilità a Pirondini di candidarsi, la lista Pirondini non c’è».

(Foto: ANSA / CLAUDIO PERI)

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