Trento, due bambini uccisi in casa: il padre si è suicidato. Gli inquirenti: «Probabili motivi economici»

27/03/2017 di Redazione

Due bambini sono stati trovati morti dalla mamma in un appartamento del centro. Il padre dei due piccoli uccisi in casa si è tolto la vita: il suo corpo è stato trovato senza vita ai piedi di una scarpata. È la tragedia avvenuta stamattina a Trento. I piccoli avevano 4 e 2 anni. I due bimbi, uccisi probabilmente a colpi di un corpo contundente, vivevano all’ultimo piano del civico 17 di via della Costituzione, nel nuovo quartiere delle Albere.

«La pista principale è legata al movente di tipo finanziario», ha detto il sostituto procuratore Pasquale Profiti sulla tragedia di Trento. «Si ipotizza che il padre, Gabriele Sorrentino, 45 anni, potesse avere difficoltà di carattere economico. Nessun biglietto o altra indicazione scritta è stata trovata sulle motivazioni del gesto», ha detto Profiti.

TRENTO, DUE BAMBINI UCCISI IN CASA

Il padre dei due bambini, Gabriele Sorrentino, un ex carabiniere, si è suicidato buttandosi da una roccia in località Sardagna, frazione di Trento, a poca distanza dall’Hotel Panorama, una struttura in stato di abbandono. L’uomo ha scavalcato la ringhiera di una balconata per poi lasciarsi cadere nel dirupo sottostante. La sua salma è stata trovata ai piedi della scarpata. Prima della scoperta del suo corpo senza vita, la sua auto, un suv Volvo, era stata trovata poco distante. Ad avvertire la polizia della morte dei bambini è stata la madre.

Secondo prime informazioni, quella dei piccoli non sarebbe stata una morte naturale. E sarebbe stato il padre a togliere loro la vita poco prima di suicidarsi.

 

bambini uccisi
(Immagine da Google Maps)

 

La madre avrebbe riferito che questa mattina la coppia avrebbe dovuto firmare il rogito per l’acquisto di un appartamento. La donna ad un certo punto sarebbe uscita ed avrebbe lasciato il marito a casa con i due figli. Al suo rientro, poi, la scoperta che i due bimbi erano stati uccisi. Alla base del gesto dell’uomo, sempre secondo le prime ipotesi, potrebbero esserci stati problemi economici legati proprio all’acquisto dell’appartamento.

Il quartiere dove è avvenuta la tragedia si trova lungo il corso del fiume Adige. Si tratta di costruzioni nuovissime, disegnate dall’architetto Renzo Piano, che si trovano accanto al Museo delle scienze.

I due bambini uccisi avevano una sorella maggiore: una ragazzina di 13 anni che al momento si trova in gita scolastica.

Diversi vicini di casa descrivono la famiglia come tranquilla. «Il padre dei due bimbi mi aveva detto pochi giorni fa che stava per firmare il rogito per l’acquisto della casa», è quanto riferito da un vicino della casa del dramma. «Apparentemente se uno decide di acquistare casa dovrebbe essere una persona equilibrata e normale». E ancora: «Non avrei mai pensato che Gabriele avrebbe potuto fare una cosa del genere, sembravano la famiglia del Mulino Bianco», ha detto il vicino di casa. «Qualche volta ci si incontrava sulla strada e Gabriele sembrava una bellissima persona, una persona che adorava i suoi bambini».

(Immagine da ANSA)

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