Referendum sul lavoro domenica 28 maggio 2017

14/03/2017 di Redazione

Referendum lavoro, la data indicata dal Governo Gentiloni è domenica 28 maggio 2017. Il Consiglio dei ministri di oggi ha approvato il decreto per l’indizione dei referendum popolari previsti dall’articolo 75 della Costituzione in merito all’abrogazione di disposizioni limitative della responsabilità solidale in materia di appalti e alla abrogazione di disposizioni sul lavoro accessorio, la normativa che disciplina i voucher. Il secondo quesito sottoposto a referendum abrogativo potrebbe però saltare. Da tempo il Partito Democratico è favorevole a una revisione della normativa sui voucher, che limiti l’utilizzo dei buoni lavoro. Una modifica che potrebbe incontrare l’appoggio del comitato promotore del referendum, e che farebbe superare il quesito referendario. Su Repubblica di oggi la segretaria della Cgil Susanna Camusso ha indicato quale siano gli interventi legislativi che reputa necessari per evitare lo svolgimento del referendum sul lavoro.

Non è con un maquillage legislativo che si può pensare di risolvere il problema dei voucher. Noi ne chiediamo l’abrogazione, chiediamo la cancellazione di una forma di precarietà. Le aziende che utilizzano i voucher lo fanno in maniera legale. E sta proprio qui la ragione della nostra iniziativa referendaria. Se fossimo davanti ad un abuso non avremmo chiesto l’abrogazione, ma il contrasto e la penalizzazione dei comportamenti illeciti. Ci troviamo di fronte, invece, all’ennesima legge che permette la degradazione del lavoro, che sostituisce lavoro ordinario e contrattato con i voucher, l’ultimo gradino della precarietà.

Per Susanna Camusso serve che i voucher siano utilizzati solo dalle famiglie, acquistati all’Inps e non in tabaccheria, per retribuire, infine, la prestazione occasionale e accessoria di disoccupati di lunga durata, pensionati e studenti Foto copertina: ANSA/UFF STAMPA CGIL DEL TRENTINO

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