Matteo Renzi, il PD riparte dal Lingotto

10/03/2017 di Redazione

Matteo Renzi riparte dal Lingotto. L’ex segretario presenterà le sue linee programmatiche in vista del congresso del PD al centro congresso di Torino. Una tre giorni di discussioni e approfondimenti che sarà aperta e conclusa dai suoi interventi. Per Renzi è finita la fase dell’autocritica, e ora inizia il rilancio della sua attività politica ai massimi livelli. L’ex presidente del Consiglio ne parla in una lunga intervista con La Stampa di Torino, in un colloquio svolto con il giornalista Federico Geremicca.

Smettiamola con questa idea metafisica di un “nuovo Renzi”… Ho fatto autocritica e sono tre mesi che giro col capo cosparso di cenere. Ora basta, è tempo di ripartire. E se qualcuno pensasse che a fronte del momentaneo indebolimento io abbia perso energia e grinta, commetterebbe un gravissimo errore

Matteo Renzi non si sente indebolito dall’inchiesta relativa al caso Consip, che riguarda Luca Lotti e anche suo padre Tiziano Renzi.

La mia forza e la mia debolezza sono state lo star fuori da certi ambienti della Roma politico-burocratica: vogliono farmela pagare per i padrini che non ho e non ho mai avuto

Matteo Renzi respinge in particolar modo l’accusa di aver costruito un centro di potere, insieme ai suoi principali collaboratori, come Maria Elena Boschi o Luca Lotti.

Quattro o cinque toscani quarantenni o giù di lì: questo sarebbe il mio sistema di potere? Non male come accusa: soprattutto in un Paese che ha vissuto per vent’anni il clamoroso conflitto d’interessi di Berlusconi e galleggia tutt’oggi su intrecci tra banche ed editoria, credito e politica capaci di fare il bello e il cattivo tempo…: noi del Giglio magico siamo fuori dai consolidati blocchi di potere. Capisco che possa non piacere, ma dovranno farci l’abitudine.

Matteo Renzi rimarca come se non supererà il 50% farà comunque il segretario del Partito Democratico. I sondaggi rilevano l’ex presidente del Consiglio sopra alla soglia della maggioranza assoluta, con Andrea Orlando e Michele Emiliano distanti separati ma vicini se uniti. L’ex presidente del Consiglio difende completamente l’esperienza di governo e spiega che è da lì che il PD ripartirà in caso di sua nuova vittoria.

L’interrogativo resta lo stesso: il ruolo e la politica di una grande forza di centrosinistra di fronte ai populismi dilaganti. Dagli 80 euro in poi, abbiamo fatto tante cose delle quali andare orgogliosi. Poi è arrivata la botta del referendum, della quale mi prendo tutta la responsabilità.

Foto copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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