Giovanardi attacca il treni della memoria LGBT: «Omocausto immaginario». Torino Pride gli risponde

02/03/2017 di Redazione

Carlo Giovanardi se la prende con l’iniziativa denominata “Treno della memoria”. Quest’anno a Torino c’è una variante: ci sarà spazio anche per i vagoni che scortarono gli omosessuali nei campi di concentramento nazisti. A gestire questa variante i militanti del pride torinese. L’iniziativa nasce «per formare tutti gli accompagnatori sui temi Lgbt e su una corretta terminologia di genere» ricordando tutti i gay perseguitati tra Vienna, Budapest, Praga. Il senatore di Idea non sembra esser d’accordo e ha scritto un lungo pensiero su La Stampa intitolato “Omocausto immaginario”.

Giovanardi si rivolge direttamente al direttore del quotidiano e chiede se questa iniziativa sia un «subdolo revisionismo»

Non crede che siamo di fronte a un’ambigua forma, non di negazionismo, ma di subdolo revisionismo, che tende a rimettere in discussione l’unicità dell’Olocausto, estendendola a una molteplicità di altre situazioni da condannare con forza, ma che nulla hanno a che fare con la soluzione finale della questione ebraica immaginata da Hitler?

Ecco la replica di Alessandro Battaglia, Coordinatore del Torino Pride rilasciata sul magazine Spetteguless:

È oramai praticamente accertato che le persone gay, lesbiche bisessuali e transessuali/transgender siano state il terzo gruppo, dopo ebrei, sinti e rom, ad essere perseguitate durante lo sterminio nazista; tante persone mandate a morire non per una loro particolare appartenenza etnica, politica o religiosa, ma a causa di quella che era considerata una malattia contagiosa che li separava anche dalle altre categorie perseguitate. In Germania il famigerato paragrafo 175 fu abrogato solo nel 1969. Ciò significò per i gay tedeschi essere costretti a nascondersi ancora per un quarto di secolo. Con la liberazione dai campi da parte degli Alleati infatti, i Triangoli Rosa non riacquistarono la libertà vera”. “Statunitensi e Inglesi non li considerarono alla stessa stregua degli altri internati, ma criminali comuni. E anche dopo l’abolizione del paragrafo 175 la gran parte di loro restò nell’ombra annullando la propria esistenza nel silenzio. L’ostracismo subito durante quegli anni bui e la vergogna provata li aveva profondamente segnati. La mission del Coordinamento Torino Pride è quella di diffondere una cultura di accoglienza e di non discriminazione attraverso tutti gli strumenti in nostro possesso e anche in questo caso riteniamo sia necessario raccontare le testimonianze dei pochi sopravvissuti e dialogare con gli studenti confidando possano essere coloro che riusciranno a cancellare odio e discriminazione. La Shoah resta il più grave atto di genocidio dello scorso secolo e mai abbiamo immaginato di oscurare la situazione di enorme discriminazione e sterminio degli Ebrei di gran parte d’Europa ma riteniamo importante considerare che dove esiste una discriminazione ne possono nascere molte altre. Questo è purtroppo accaduto! Comunque la si pensi, è accaduto e il tentativo mistificatorio dell’Onorevole Giovanardi e di altri sottili pensatori del nostro Paese non potranno cancellare nulla di un passato che tenta sempre più spesso di diventare presente colpendo le vite e gli amori dei cittadini e delle cittadine anche italiane. Abbiamo anche letto innumerevoli imprecisioni e errori chiaramente studiati ad arte che crediamo appartengono ad un modo di fare informazione che da sempre non condividiamo. Il viaggio incominciato nel 2016 con il Treno della Memoria consente, quindi, non solo di ripercorrere la storia dello sterminio “dimenticato” degli omosessuali europei ma anche di affrontare le drammatiche discriminazioni di oggi: infatti le tappe del viaggio sono Praga, Cracovia e Budapest. Luoghi dove, com’è evidente, ancora oggi non è facile per le persone omosessuali vivere la propria condizione

(in copertina foto ANSA/ANGELO CARCONI)

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