Libero e Tuttosport attaccano Napoli con stereotipi anti meridionali

Napoli è protagonista della cronaca nazionale in questi giorni. Dalla politica al calcio le notizie principali sui media arrivano tutte o quasi dalla città partenopea. L’inchiesta Consip con l’arresto di Romeo, le infiltrazioni camorristiche e il boom dei tesserati nel PD locale, fino alle dure proteste del Napoli calcio contro l’arbitraggio della semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Juventus.

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Libero ha deciso di fare un calderone di queste notizie, aprendo la sua edizione di giovedì 2 marzo 2017 con una prima pagina ricca di stereotipi anti napoletani, a cominciare dal titolo: «Piagnisteo napoletano». Nel sommario i partenopei sono definiti assenteisti, una generalizzazione rispetto al recente caso di cronaca di un ospedale dove una parte del personale sanitario timbrava ma non lavorava, sono definiti «persone che frignano», in un connubio di diversi stereotipi riassunti dall’incipit dell’articolo di Francesco Specchia.

Vedi Napule e po muore. C’è qualcosa di terribilmente fascinoso, nel piagnisteo che avvolge in questi giorni Napoli. Una tammuriata di illegalità, il senso dell’etica che si scioglie nel chiagn ‘e futte, al posto del sangue di San Gennaro.

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Tuttosport apre, più comprensibilmente di Libero, sulle polemiche arbitrali del Napoli contro la Juve, scegliendo di utilizzare un altro stereotipo su Napoli, Totò. Un’immagine del comico compare in prima pagina, insieme alla sua celebre espressione «Ma fateci il piacere». Un fumetto dedicato a un dirigente del Napoli ironizza sugli insulti in dialetto napoletano rivolti contro la Juve. Prima pagina che forse voleva esser divertente, ma risulta piuttosto insultante.

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