Scissione Pd, per Emiliano la porta tra la minoranza e Renzi «non è ancora chiusa»

20/02/2017 di Redazione

Scissione Pd. Per Michele Emiliano, uno dei protagonisti della rottura tra minoranza Dem e segretario (ora dimissionario) Matteo Renzi, la strada verso la definitiva rottura non è segnata. In un colloquio con Il Messaggero il presidente della Regione Puglia, ha affermato: «La porta non è ancora chiusa, questo è chiaro, ma se Matteo non risponde, non apre uno spiraglio, non dà un segno di ascolto e di rispetto, non resta nei prossimi giorni che constatare questo atteggiamento e andare via. Se così sarà, è a Renzi che bisogna chiedere perché ha provocato questo».

 

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SCISSIONE PD, MICHELE EMILIANO LASCIA UNA PORTA APERTA

«Noi – dice ancora Emiliano – eravamo convinti che ci sarebbe stata una replica di Renzi. Nella quale Matteo, a cui continuo a volere bene e ci siamo dati anche il cinque alla fine del mio discorso, avrebbe accolto almeno in parte i rilievi che io ma anche Epifani e altri abbiamo fatto», invece «ha evitato di rispondere». Scrive Mario Ajello:

Adesso, nella serata dello strappo che non c’è stato ma è nell’aria e probabilmente ci sarà magari in forma di strappetto, il governatore pugliese rivendica la sua coerenza. «Ma quali piroette, ma quali giravolte. Io sempre detto che la scissione è una sciagura. E non faccio proprio nulla per provocarla. Ma avete sentito che cosa ho detto in assemblea?», chiede ai suoi interlocutori che lo capiscono ma anche non lo capiscono. «Ho detto: Matteo, fermati, ragiona, ascolta, togli ogni alibi all’ipotesi di scissione. Perché a soffrire siamo tutti, e si soffre da matti». E ancora: «Ma l’alibi vedo che sta ancora in mezzo e questo è un problema». Dunque, Emiliano «se n’è ghiuto e soli c’ha lasciato» (come disse sfoderando un irridente napoletano maccheronico Togliatti, a proposito della fuoriuscita di Vittorini dal Pci)? «Non è detta l’ultima parola, ma….». Ma? «È Matteo che vuole questa rottura».

SCISSIONE PD, MICHELE EMILIANO E LA MEDIAZIONE TENTATA IN ASSEMBLEA

Le parole di ieri pomeriggio di Michele Emiliano dal palco dell’assemblea Pd sembravano aver segnato un cambio di passo nella minoranza Dem nei confronti di Matteo Renzi. Il governatore pugliese sembrava aver diviso gli scissionisti. «È a portata di mano» ritrovare l’unità, sono state le sue parole. «Siamo a un passo dalla soluzione. Un piccolo passo indietro consente a una comunità di farne cento avanti. Io sto provando a fare un passo indietro, ditemi voi quale, che consenta di uscire con l’orgoglio di appartenere a questo partito. Senza mortificare nessuno». E ancora: «Stasera non posso che dire al segretario che ho fiducia in lui». Poi, a fine assemblea, è arrivato un chiarimento. All’uscita Emiliano ha detto di non aver fatto retromarcia. «Assolutamente no, ho abbassato i toni per cercare un’intesa», sono state le sue parole negando di aver cambiato idea rispetto alla possibilità di uno strappo definitivo. Parole poi confermate al Messaggero.

(Foto: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

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