Libero non si ferma più: la Boldrini «faceva le spogliatelle», «viveva tra ragazze ‘babà’ mezze nude»

16/02/2017 di Redazione

Dopo le polemiche innescate da «Patata bollente», un titolo sessista e a doppio senso in prima pagina su Virginia Raggi, il quotidiano Libero continua a sfornare espressioni colorite ma discutibili e talvolta offensive nei confronti di personaggi politici. Ieri l’ex leader della destra italiana Gianfranco Fini è stato definito «Rovinato dalla patata» per i guai giudiziari che lo hanno travolto da quando ha iniziato la sua relazione con Elisabetta Tulliani. Oggi il giornale diretto da Vittorio Feltri parla di Laura Boldrini ricordando la «tv smutandata» della presidente della Camera, che viene definita una che «faceva le spogliatelle», che «viveva tra ragazze ‘babà’ mezze nude».

 

libero laura boldrini
(Immagine: screenshot da Libero)

 

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LIBERO E IL TITOLO SULLA «TV SMUTANDATA» DI LAURA BOLDRINI

Il quotidiano in realtà rispolvera una vecchia storia. Nel 1988, quando aveva 27anni, Laura Boldrini, allora neolaureata in giurisprudenza con tesserino da giornalista pubblicista, lavorò in Rai (dove era entrata con un contratto a tempo determinato come assistente di produzione) all’interno di ‘Cocco’, un programma in onda su Raidue il venerdì in prima serata, condotto da Gabriella Carlucci, con regia di Pier Francesco Pingitore. Dunque oggi Libero, dopo le aspre critiche ricevute per il titolo «Patata bollente» attacca la presidente della Camera (da sempre in prima linea contro violenze e offese alle donne) denunciandone i «due volti». Scrive Azzurra Noemi Barbuto:

Se oggi per la presidentessa della Camera il termine «patata» è degradante, un vilipendio alla dignità della donna, per la stessa era accettabile che le donne venissero esposte seminude in tv, in perizoma e reggiseno, e chiamate «spogliatelle» o «babà».

E ancora:

Oggi Boldrini si dice scandalizzata dai concorsi di bellezza e dalla presenza in tv di due modelli femminili dominanti: «La casalinga e la donna-oggetto, possibilmente muta e semi-nuda. Da lì alla violenza il passo è breve», ha dichiarato. Eppure non si può non ricordare che lei stessa proviene da quegli ambienti a suo giudizio indecorosi e che le «spogliatelle» e le «babà» si esibivano davanti ai suoi occhi compiaciuti. È questo l’ambito in cui la presidentessa dalla brillante morale ha intrapreso la sua carriera lavorativa.

(Foto di copertina: screenshot da Libero Quotidiano)

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