Chi è Biagio Carabellò: il giallo dell’uomo scomparso a Bologna

15/02/2017 di Redazione

Biagio Carabellò è scomparso da 15 mesi dalla sua Bologna. Il 23 novembre 2015 il 47enne sparì senza lasciare traccia dalla sua casa in via Raimondi, Bolognina. Del suo caso si occupa Chi l’ha visto.

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BIAGIO CARABELLO’ E IL MISTERO DEI FARMACI RITROVATI

L’uomo, prima di svanire nel nulla, passò a ritirare i farmaci necessari per la sua terapia in via Tiarini, ma poi non si è fatto più vedere al lavoro. L’allarme è scattato il giorno dopo, quando l’amico che vive con lui ha avvisato la sorella del suo non ritorno a casa. Con sé Biagio aveva il cellulare che risulta però spento. L’uomo aveva avuto una adolescenza difficile ma era riuscito a risollevarsi grazie ai Salesiani della Bolognina e alla sua ragazza, Elisabetta, morta per un tumore ai pulmoni.
Questa settimana i carabinieri sono entrati nella sua casa per un sopralluogo, davanti alla sorella Susanna e l’avvocato Barbara Iannuccelli. I militari hanno recuperato una piccola valigia contenente i farmaci dello scomparso. Le telecamere della zona – secondo il legale – non sono state ancora visionate. La sua scomparsa sta diventando un vero e proprio giallo.

BIAGIO CARABELLO’ E IL TESTAMENTO NON ORIGINALE

Dopo la scomparsa di Biagio è stato ritrovato un testamento, quello che la sua fidanzata, Elisabetta Filippini, avrebbe consegnato all’uomo nel 2009, mentre il cancro la stava divorando. Nel documento Carabellò figura come destinatario dell’eredità insieme ai Salesiani. Le volontà di Elisabetta però sarebbero state cambiate con un altro documento 9 giorni prima della sua morte. Dentro come beneficiario non risulta più l’uomo ma una donna, S.V. che ha assistito Elisabetta durante i suoi ultimi giorni di malattia. Simona è una vecchia conoscenza di Biagio che pian piano si inserisce tra la coppia assistendo Betta. Sui due documenti c’è stata una perizia dei Ris di Parma e della grafologa nominata dalla procura. Il secondo testamento, dove risulta Simona beneifciaria, è stato dichiarato non autografo e «contraffatto per sovrapposizione e imitazione a mano libera», utilizzando come base quello scritto nel 2009. Simona risulta iscritta nel registro degli indagati per uso di atto falso, nell’inchiesta sulla scomparsa dell’uomo.

BIAGIO CARABELLO’  E IL TENTATIVO DI SUICIDIO

Biagio, dopo la scomparsa della sua Betta, non regge il colpo. Tenta il suicidio lasciando due lettere sul tavolo. Una alla sorella e una a Simona. In quella indirizzata a Simona Biagio -secondo quanto riporta Chi l’ha visto – lasciava il testamento ricevuto dalla ragazza chiedendone di fare quello che voleva. L’uomo non voleva sentir parlare più – come spiega Chi l’ha visto – di soldi e di eredità. Biagio però stava bene secondo i suoi amici. Stava in forma. Si era ripreso 5 anni dopo quella tragedia. Il mistero continua.

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