Lo scontro sulla presenza degli animali in chiesa

14/02/2017 di Redazione

«Anche gli animali hanno un cuore». Con questo grido è stata interrotta una Messa domenicale nella chiesa di Santa Maria della Cima a Genzano. Un gruppo di animalisti, circa una dozzina di persone, ha interrotto la funzione religiosa officiata dal locale parroco per protestare contro la sua decisione di escludere i cani dalla chiesa. Il divieto imposto agli animali ha suscitato una ferma reazione contro don Marco, che, come racconta il Tempo, ha visto la messa delle 11.20 interrotta da una chiassosa compagnia. Fatta di persone, accompagnate da cani, gatti e uccellini, che impugnavano manifesti per protestare contro l’esclusione degli animali dalle funzioni religiosi. Il quotidiano romano evidenzia come una parte dei manifestanti abbiano sventolato le fotografie di Mario Canciani, noto prete laziale, famoso per esser stato il confessore di Giulio Andreotti e per aver permesso agli animali di partecipare alle funzioni religiose. Secondo don Canciani anche i cani come i gatti avevano un’anima, e di conseguenza avevano il diritto di assistere alle funzioni religiose. All’interno della Chiesa cattolica non esiste una regola specifica in merito: il catechismo parla di animali come creature di Dio, e come tali da rispettare, però non specifica se anche loro abbiano diritto a partecipare alle funzioni religiose, in quanto fedeli. Alcuni parroci lo consentono, altri lo vietano, e a Genzano questa misura ha suscitato una rivolta con possibili conseguenze penali. I carabinieri sono intervenuti per riportare la tranquillità all’interno della chiesa di Santa Maria della Cima, e hanno identificato alcuni dei manifestanti contro don Marco. Il codice penale sancisce una pena massima fino a 2 anni di carcere per il turbamento di funzioni religiose di culto.

Foto di copertina: ANSA

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