La polizia non replica alla Germania per il mancato premio ai poliziotti «fascisti»

13/02/2017 di Redazione

Il mancato riconoscimento ai due poliziotti che hanno ucciso Anis Amri per le loro foto inneggianti al fascismo è stato commentato dalla polizia di Stato in modo volutamente non polemico. Come riporta il Messaggero, il capo della polizia, Franco Gabrielli, ha preferito rispondere con diplomazia alla notizia anticipata da Bild Zeitung.

Chi premia ha diritto di fare le valutazioni che ritiene più opportune

Il quotidiano tedesco aveva rimarcato come le autorità tedesche abbiano deciso di non premiare i due agenti che hanno ucciso l’attentatore di Berlino per le loro dichiarate simpatie fasciste.

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Cristiano Movio e Luca Scatà hanno pubblicato sui loro profili Facebook fotografie e vignette di matrice razziste, saluti romani e scritte inneggianti a Hitler e Mussolini. Troppo per Berlino, che ha preferito evitare la concessione di qualsiasi onorificenza ai due poliziotti, dopo che Angela Merkel li aveva pubblicamente ringraziati dopo l’uccisione di Anis Amri a Sesto San Giovanni. In Italia per il momento non è programmato alcun riconoscimento, che sarà deciso dalla questura di Milano, dove lavoravano i due agenti ora trasferiti per ragioni di sicurezza. Possibile anche un provvedimento disciplinare, rimarca il Messaggero, per i loro commenti politici. Al ministero degli Interni si riflette sull’emissione di una circolare che obblighi gli agenti ad astenersi da dichiarazione di carattere politico, anche per spegnere eventuali polemiche sull’estremismo di alcuni settori delle forze dell’ordine. Il mancato riconoscimento a Movio e Scatà da parte della Germania è invece stato accolto in modo più polemico da alcuni sindacati di polizia, e dai quotidiani di centrodestra. Giornale, Libero e il Tempo accusano Angela Merkel di aver preferito i jihadisti ai poliziotti, umiliandoli con un mancato riconoscimento per le loro idee politiche.

Foto copertina: Screenshot di Bild Zeitung

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