Padoan e la battaglia per ridurre il debito pubblico: privatizzazioni per 7/8 miliardi

08/02/2017 di Redazione

Le nuove tensioni sui mercati finanziari e l’innalzamento del tasso di interesse sui titoli di Stato rendono urgente un intervento sull’enorme debito pubblico italiano. Lo spread (il differenziale tra il rendimento dei bond decennali Bund e Btp) si è attestato a quota 200.

 

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PRIVATIZZAZIONI PER RIDURRE IL DEBITO PUBBLICO

La spesa per interessi sul debito per il 2017 indicata nella nota di aggiornamento al Def del settembre scorso è di 63,6 miliardi di euro. Ma la stima potrebbe rivelarsi estremamente ottimista (perché basata su tassi bassi). Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan punta ad evitare rischi rilanciando il piano di privatizzazioni dopo lo stop dello scorso anno dovuto alla volatilità del mercato. Lo spiega oggi Roberto Petrini su Repubblica:

L’impegno è contenuto nel “Rapporto sui fattori rilevanti per la dinamica del debito” inviato a Bruxelles il 1° febbraio insieme alla lettera di risposta a Dombrovskis-Moscovici. Nel documento si spiega che è prevista per il 2017 una «seconda tranche della privatizzazione delle Poste», cioè una quota del 30 per cento dopo la cessione, nell’ottobre del 2015 di una tranche per 3,1 miliardi. In via di riapertura anche il dossier Ferrovie per il quale, dice il Rapporto, l’approvazione del business plan 2017-2026, con investimenti e direttive strategiche, è stata fatta con lo scopo di preparare il gruppo alla privatizzazione. Conferma la strategia il viceministro dell’Economia Enrico Morando: il governo punta ad incassare quest’anno lo 0,4-0,5 del Pil, circa 7-8 miliardi dalle privatizzazioni.

Per quanto riguarda invece la manovra bis da 3,4 miliardi di euro (0,2 punti di prodotto interno lordo) Padoan con una nuova lettera inviata a Bruxelles ha chiesto ufficialmente l’estensione per tre anni dello split payment.

(Foto di copertina: il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. Credit immagine: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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