Matteo Renzi e la crisi del patto con la camicia bianca

30/01/2017 di Andrea Mollica

Matteo Renzi insieme a Manuel Valls e Pedro Sanchez in camicia bianca alla festa dell’Unità è stata per diverso tempo l’immagine simbolo della nuova sinistra europea. La sconfitta dell’ex premier francese alle primarie socialiste sembra indicare una definitiva archiviazione di tre leader, in realtà 4 contando il meno noto olandese Diederik Samson, contro cui per ora combatte solo il segretario PD. Manuel Valls è stato infatti pesantemente bocciato ieri dagli elettori socialisti, che hanno scelto il più progressista Benoît Hamon. L’ex ministro dell’Istruzione del Governo Valls, dimessosi in contrapposizione alla svolta liberale impressa dal premier in accordo con il presidente Hollande, ha conquistato il 59% alle primaires cityoennes di domenica 29 dicembre. Hamon aveva rotto con Manuel Valls proprio nei giorni in cui il premier francese si faceva ritrarre assieme a Renzi in camicia bianca. A inizio settembre del 2014 l’allora presidente del Consiglio aveva chiuso la festa nazionale del PD facendosi ritratte, in comune camicia bianca, con diversi leader del centrosinistra europeo.

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Sul palco di Bologna c’erano Valls, Pedro Sanchez, all’epoca segretario del PSOE, Diederik Samsom, leader dei laburisti olandesi, mentre la Spd aveva preferito inviare un esponente non di primo piano. 2 anni e mezzo dopo la foto in camicia bianca, tutti i leader hanno perso i loro incarichi, con una serie di sconfitte avvenute senza soluzione di continuità negli ultimi 100 giorni. Matteo Renzi non è più presidente del Consiglio, Valls ha perso la guida dei socialisti, Sanchez è stato sfiduciato dal PSOE e si è dimesso anche da parlamentare, e anche lo stesso Samson ha perso la guida dei laburisti olandesi. Matteo Renzi è rimasto l’unico dei 4 leader a mantenere un incarico di rilievo, la guida del PD, e nelle prossime settimane si potrà capire se la camicia bianca di Bologna ingiallirà ancora di più anche per lui, dopo l’addio a Palazzo Chigi seguito alla sconfitta al referendum. Foto copertina: immagine tratta da Twitter

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