Italicum, la sentenza della Consulta: no al ballottaggio, sì al premio. Legge applicabile subito

25/01/2017 di Redazione

Dopo una lunga camera di consiglio è arrivata l’attesa decisione dei giudici della Corte Costituzionale sull’Italicum, la legge elettorale approvata nel 2015 e in vigore dal luglio 2016 (solo per la Camera) che prevedeva anche un secondo turno (nel caso nessuna lista avesse raggiunto il 40% dei voti al primo turno). La Consulta ha bocciato il ballottaggio, ma ha confermato il premio di maggioranza di 340 seggi su complessivi 630 seggi di Montecitorio e i capilista bloccati e pluricandidature in più collegi. In caso di plurielezione il capolista non potrà però scegliere il collegio di elezione.

Le modifiche della Corte Costituzionale (la legge con le correzioni della Consulta è subito applicabile) rendono lo scenario molto incerto. Le principali forze di opposizione (Movimento 5 Stelle e Lega Nord) chiedono elezioni subito. Il Pd considera il Mattarellum (la legge elettorale in vigore dal 1993 al 2005) la prima opzione per una riforma e si dice pronto ad andare al voto anche molto presto, con i due ‘Consultellum’. Ma il Consultellum della Senato non prevede premio di maggioranza. È improbabile che qualche partito o qualche coalizione riesca ad ottenere la maggioranza assoluta dei seggi sia a Montecitorio che a Palazzo Madama.

18.15. Sentenza Italicum, Di Maio: «Urne in primavera». «Ora bisogna estendere al Senato la legge della Camera» per andare alle urne «in primavera. Tutto il resto serve a tirare a campare», è quanto affermato, interpellato dai cronisti, dal vicepresidente della Camera ed esponente del M5S Luigi Di Maio. «Per armonizzare le leggi bastano due giorni», ha affermato. E sul 40%: «Il M5S è l’unico che può chiedere agli italiani un tale consenso, il prossimo voto sarà tra vecchi e nuovi partiti, tra noi e loro».

17.56. Sentenza Italicum, Salvini (Lega): «Voto subito». Come il Movimento 5 Stelle anche la Lega Nord dopo la decisione della Corte Costituzionale chiede elezioni al più presto. «Legge elettorale subito applicabile, dice la Consulta. Non ci sono più scuse: parola agli italiani! Se sei d’accordo, rilancia #VOTOSUBITO», è il messaggio pubblicato su Twitter dal leader della Lega Nord Matteo Salvini. A SkyTg24 Salvini ha proposto anche una data per le prossime elezioni politiche: il 23 aprile.

17.40. Sentenza Italicum, Rosato (Pd): «Matterellum o voto». Il Pd vuole il Mattarellum o elezioni subito. Dopo la sentenza della Consulta sull’Italicum, il Partito Democratico – ha affermato il capogruppo alla Camera Ettore Rosato – «propone con forza a tutti i partiti il Mattarellum: se il Parlamento non riesce a trovare un accordo su questa legge, abbiamo due leggi per la Camera ed il Senato armonizzate dalla Consulta, utilizziamole». «Non serve molto tempo per valutare se c’è una disponibilità politica sul Mattarellum, altrimenti si può votare con i «due Consultellum» che sono leggi elettorali «proporzionali omogenee».

17.38. Sentenza Italicum, Di Battista (M5S): «Voto subito». Le reazioni politiche alla decisione della Consulta non si sono fatte attendere. Gli esponenti del Movimento 5 Stelle chiedono elezioni subito (con la legge modificata dalla Corte Costituzionale). «Abbiamo sempre detto che vogliamo votare con la legge uscita fuori dalla sentenza, e tra l’altro sembrerebbe immediatamente applicabile», ha affermato ai cronisti in Transatlantico il deputato, esponente M5S, Alessandro Di Battista. La sentenza della Consulta – ha detto – dimostra che «Renzi e Boschi hanno sbagliato tutto. Dovrebbero chiedere scusa e sparire dalla scena politica».

17.35. Sentenza Italicum, 4 punti. Erano quattro le questioni sollevate dai ricorrenti sull’Italicum: il ballottaggio (previsto se nessuna lista al primo turno raggiunge il 40% dei consensi), il premio di maggioranza (340 seggi su complessivi 630), i capilista bloccati e le pluricandidature. La Corte Costituzionale ha bocciato il ballottaggio ma non il premio di maggioranza e i capilista bloccati che, in caso di elezioni in più collegi però, non potranno scegliere.

17.25. Sentenza Italicum, sì a capolista bloccato. La Consulta ha deciso che resta il capolista bloccato, ma in caso di plurielezioni non potrà optare per il collegio.

17.18. Sentenza Italicum, no possibilità di opzione per il capolista eletto in più collegi, residua il criterio del sorteggio. La Corte Costituzionale ha bocciato la possibilità di opzione per il capolista eletto in più collegi, «residua il criterio del sorteggio». «A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione».

17.07. Sentenza Italicum, il comunicato della Consulta. Questo il comunicato integrale della Corte Costituzionale dopo l’esame della legge elettorale:

«Oggi, 25 gennaio 2017, la Corte costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale della legge elettorale n. 52 del 2015 (c.d. Italicum), sollevate da cinque diversi Tribunali ordinari. La Corte ha respinto le eccezioni di inammissibilità proposte dall’Avvocatura generale dello Stato. Ha inoltre ritenuto inammissibile la richiesta delle parti di sollevare di fronte a se stessa la questione sulla costituzionalità del procedimento di formazione della legge elettorale, ed è quindi passata all’esame delle singole questioni sollevate dai giudici. Nel merito, ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal Tribunale di Genova, e ha invece accolto le questioni, sollevate dai Tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono. Ha inoltre accolto la questione, sollevata dagli stessi Tribunali, relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione, dell’art. 85 del d.p.r n. 361 del 1957. Ha dichiarato inammissibili o non fondate tutte le altre questioni. All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione».

17.04. Sentenza Italicum, Consulta: legge subito applicabile. Dopo pubblicazione sentenza della Corte Costituzionale la legge che esce dalla sentenza della Corte Costituzionale sarà subito applicabile. «All’esito – emerge dalla decisione della Consulta – della sentenza, la legge elettorale e’ suscettibile di immediata applicazione».

17.03. Sentenza Italicum, Consulta: no opzione collegio capolista eletto. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la disposizione dell’Italicum che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione.

17.00. Sentenza Italicum, Consulta boccia il ballottaggio ma non il premio di maggioranza. La corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il ballottaggio previsto dall’Italicum. È stato invece giudicato legittimo il premio di maggioranza che la legge attribuisce al primo turno alla prima lista se supera il 40% dei voti.

16.22. Sentenza Italicum, giudici riuniti da oltre 6 ore. Sembra una vera e propria maratona la camera di consiglio dei giudici della Corte Costituzionale, chiamati a decidere sulla legge elettorale. La Consulta è ormai riunita da almeno sei ore. Ieri il segretario generale della Corte al termine dell’udienza pubblica aveva comunicato la decisione sull’Italicum sarebbe arrivata alle 13-13.30.

15.24. Sentenza Italicum, avvocato Acquarone: «Secondo me parziale annullamento legge». L’avvocato Lorenzo Acquarone, legale tra coloro che stanno difendendo l’anticostituzionalità dell’Italicum presso la Corte costituzionale, nel corso del programma radiofonico ‘Un giorno da percora’ ha spiegato: «La sentenza della Consulta sull’Italicum? Secondo me sarà un parziale annullamento, bisogna vedere se questo favorirà le tesi governative, cioè se sarà possibile andare lo stesso a votare oppure no».

15.05. Sentenza Italicum, ancora in corso camera di consiglio dei giudici della Consulta.

 

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14.52. Sentenza Italicum, nel dispositivo forse maggiori indicazioni. Il ritardo nella chiusura della camera di consiglio e nella comunicazione della propria decisione avvalora l’ipotesi che i giudici della Consulta nel dispositivo forniranno maggiori indicazioni rispetto al solito, anticipando almeno in parte le motivazioni (per le quali l’attesa è di alcune settimane).

14.35. Sentenza Italicum, breve paura intorno a mezzogiorno. Stando a quanto riportato dall’Ansa, i giudici della Consulta in camera di consiglio hanno fatto una breve pausa intorno a mezzogiorno. Poi hanno ripreso la riunione a porte chiuse. la camera di consiglio si sta prolungando (rispetto all’indicazione delle 13-13.30) probabilmente per definire i contenuti del dispositivo che comunicherà i punti salienti della decisione e gli interventi della Corte Costituzionale.

14.20. Sentenza Italicum, scrittura verdetto. A quanto si apprende i giudici della Corte Costituzionale stanno scrivendo il verdetto sulla legge elettorale. Alle comunicazioni sulla decisione della Consulta sull’Italicum potrebbe mancare davvero poco.

13.34. Sentenza Italicum al centro dell’attenzione. La decisione della Consulta sulla legge elettorale è fortemente al centro dell’attenzione del mondo politico. «Oggi probabilmente la Corte costituzionale vi boccerà l’Italicum», ha detto in aula alla Camera dei deputato l’esponente del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista rivolgendosi al Pd, nel corso di una discussione in merito ai referendum sul Jobs Act.

13.10. Sentenza Italicum, decisione della Consulta attesa entro pochi minuti. Ieri il segretario generale della Corte Costituzionale Carlo Visconti al termine dell’udienza pubblica ha comunicato che il pronunciamento sull’Italicum sarebbe arrivato alle 13-13.30.

12.32. Sentenza Italicum, Mattarellum prima proposta Pd in caso di riforma. A confermare che il Mattarellum è la prima scelta per il Pd per la riforma elettorale in caso di bocciatura dell’Italicum sono le parole del presidente della Regione Toscana e candidato alla segreteria Pd Enrico Rossi. «L’idea del Mattarellum – ha detto stamane – mi convince, quindi mi auguro che» dalla sentenza della Consulta «venga fuori qualcosa che consenta poi di innestarsi con questa proposta che è quella di tutto il Pd».

12.08. Sentenza Italicum, due punti su quattro decisivi. Sono cinque i punti critici sui quali i giudici della Consulta sono chiamati ad esprimersi: ballottaggio, premio di maggioranza, capilista bloccati, multicandidature con opzione del candidato di scegliere in quale collegio essere eletto. Ma l’attenzione viene principalmente rivolta ai primi due. A poche ore dal pronunciamento della Corte Costituzionale si prevede uno stop al ballottaggio, e una scure sui capilista bloccati. Il premio di maggioranza potrebbe restare, ma con un meccanismo differente da quello attuale (maggioranza assoluta dei seggi alla prima lista che al primo turno supera la soglia del 40% dei voti).  I cinque rilievi sui diversi aspetti della legge elettorale in vigore per la Camera dei deputati sono contenuti in altrettante ordinanze giunte dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Genova e Trieste.

11.55. Sentenza Italicum, camera di consiglio della Consulta riunita già ieri. La seduta dei giudici della Corte Costituzionale sulla legge elettorale era già cominciata ieri, al termine degli interventi degli avvocati anti-Italicum e dell’Avvocatura dello Stato nell’udienza pubblica. È stata quindi sospesa in serata, verso le 19, e riconvocata per stamattina.

11.25. Sentenza Italicum, incerta nuova legge. Non è chiaro se, dopo il pronunciamento della Consulta sull’Italicum e l’eventuale bocciatura di alcuni punti della legge, il governo e il Parlamento cercheranno di approvare nuove norme. Molto dipenderà dalla sentenza. L’ex premier Matteo Renzi e segretario del Pd preferisce elezioni subito. Se le previsioni di queste ore dovessero essere rispettate, una delle strade sarebbe quella di cercare di armonizzare le due leggi esistenti con un provvedimento, magari anche un decreto legge. Il Pd punta sul Mattarellum (legge elettorale in vigore dal 1993 al 2005) ma qualora il tentativo di trovare un’intesa non si concretizzasse, in presenza di una sentenza della Consulta auto-applicativa, si potrebbe anche andare a votare anche con le due leggi esistenti, ovvero con l’Italicum per la Camera dei deputati e il Consultellum (il Porcellum modificato dalla sentenza della Corte Costituzionale nel 2014) al Senato.

Mercoledì 25 gennaio. 10.20. Sentenza Italicum, riunita camera di consiglio. Alle 9.30 Si è aperta a palazzo della Consulta la camera di consiglio dei giudici della Corte Costituzionale che devono esprimersi sull’Italicum. La decisione è attesa in tarda mattinata. Dovrebbe arrivare precisamente tra le 13 e le 13.30.

 

Martedì 24 gennaio. 23.20. Sentenza Italicum, ballottaggio e premio di maggioranza punti decisivi. Non c’è nulla di certo su come si esprimerà la Consulta rispetto sui cinque punti critici dell’Italicum. Uno dei più discussi è quello del ballottaggio, previsto se nessuna lista raggiunge al primo turno la soglia del 40% di voti. Il esiste anche in altri Paesi, come sottolineato anche dall’avvocatura dello Stato in udienza (difendendo la presidenza del Consiglio) ma il meccanismo è tarato su sistemi presidenziali o semi-presidenziali che scelgono direttamente il capo del governo. In sistemi come quello italiano, parlamentare, il meccanismo risulta quantomeno disallineato. Potrebbe invece non essere toccato il premio di maggioranza, che i ricorrenti chiedono di eliminare. La sentenza della Corte Costituzionale che bocciò il Porcellum, lo eliminò perché non era agganciato a una soglia di voti. Ma nell’Italicum la soglia c’è ed è pari al del 40% dei consensi.

17.50. Sentenza Italicum, avvocatura dello Stato: «Ballottaggio legittimo». Nel suo intervento nel corso dell’udienza pubblica sull’Italicum l’avvocato generale dello Stato, Massimo Massella Tucci Teri, ha difeso il ballottaggio. «Non ho rinvenuto nessuna norma della Costituzione che vieta il ballottaggio: è legittimo, lo Stato deve saper scegliere», ha detto. «Il ballottaggio – ha affermato – è stato molto criticato dai ricorrenti, ma questa forma elettorale è già presente nel nostro ordinamento e molti altri Paesi lo prevedono».

17.25. Sentenza Italicum, giudici della Consulta in camera di consiglio fino alle 19. I giudici della Corte Costituzionale, terminata la seduta pubblica, sono ora riuniti in camera di consiglio a porte chiuse. La riunione dovrebbe prolungarsi per un paio d’ore e, dopo la sospensione, intorno alle 19 di questa sera, riprendere domani mattina.

17.12. Sentenza Italicum, decisione della Corte Costituzionale domani (mercoledì) alle 13-13.30. Il segretario generale della Corte Carlo Visconti al termine dell’udienza pubblica e poco dopo l’inizio della Camera di Consiglio ha comunicato che la decisione della Corte costituzionale sull’Italicum non arriverà stasera ma domani, in tarda mattinata, intorno alle 13-13.30.

16.56. Sentenza Italicum, cominciata camera di consiglio. Dopo la conclusione dell’udienza pubblica sui ricorsi sulla legge elettorale è cominciata la camera di consiglio della Consulta: il giudizio sulla costituzionalità dell’Italicum dovrebbe arrivare tra stasera e domani.

16.54. Sentenza Italicum, conclusa udienza pubblica. Dopo gli interventi dell’Avvocatura dello Stato si è conclusa a Palazzo della Consulta l’udienza pubblica sulla legge elettorale. Ora comincia l’attesa del verdetto della Corte Costituzionale sull’Italicum.

16.46. Sentenza Italicum, due interventi in difesa della legge elettorale. Sono previsti due interventi dell’Avvocatura di Stato, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dunque a favore della legge elettorale fortemente voluta dal governo Renzi: prima l’avvocato Paolo Grasso, quindi Massimo Massella Ducci Teri, Avvocato generale dello Stato, che concluderà l’udienza pubblica.

16.33. Sentenza Italicum, avvocato pro-incostituzionalità «pronto a scommettere 100 euro». Felice Besostri, l’avvocato anti-Italicum che coordina i 22 ricorsi contro la legge elettorale sulla quale è chiamata a esprimersi oggi la Corte Costituzionale si dice addirittura pronto a scommettere 100 euro sull’incostituzionalità delle norme. «Il comunicato – ha detto nel corso del programma radiofonico ‘Un giorno da pecora’ su Radiouno – me l’aspetto più domattina, ma sarei ben contento se uscisse stasera. E le motivazioni entro minimo un mese».

16.20. Sentenza Italicum, parola all’Avvocatura generale dello Stato. Dopo la ripresa della seduta interviene l’Avvocatura generale dello Stato che rappresenta nel giudizio la Presidenza del Consiglio dei ministri.

16.16. Sentenza Italicum, ripresa seduta. L’udienza pubblica a Palazzo della Consulta dedicata al vaglio di legittimità della legge elettorale in vigore per la Camera è ripresa qualche minuto dopo le 16.

16.03. Sentenza Italicum, scontro politico. È facile prevedere che la sentenza della Consulta sull’Italicum darà il via, in ogni caso, ad un apro scontro politico. In queste ore il senatore della Lega Nord ed ex ministro Roberto Calderoli (il ‘padre’ del Porcellum, altra legge elettorale bocciata dalla Corte Costituzionale) ripete che in caso di bocciatura da parte dei giudici «già da domani» si può «tornare a votare», «per cui – è il suo auspicio – torniamo al voto il prima possibile». Il capogruppo di Forza Italia a Montecitorio Renato Brunetta, intanto, sostiene che dopo i rilievi di incostituzionalità «il Parlamento, sovrano, deciderà cosa fare e cioè, sulla base della sentenza della Consulta, quale legge elettorale fare». Per l’ex ministro non è un problema arrivare a scadenza naturale della legislatura.

15.57. Sentenza Italicum, scenari politici. Alla decisione della Corte Costituzionale sulla legge elettorale è fortemente legato anche il destino della legislatura. La sentenza della Consulta sull’Italicum potrebbe cancellare del tutto l’impianto del sistema, imponendo a Camera e Senato di riscrivere norme. Ciò potrebbe determinare la prosecuzione della legislatura fino a scadenza naturale: la primavera del 2018. Una sentenza della Consulta applicativa, invece, con un nuovo sistema di voto, favorirebbe la corsa al voto anticipato. Alcune forze politiche, in particolare il Movimento 5 Stelle, potrebbe chiedere – come tra l’altro già fatto finora – di tornare subito alle urne tenendo conto delle modifiche della Corte e senza aprire il confronto per una nuova riforma in Parlamento.

15.44. Sentenza Italicum, da avvocati richiesta di valutare ricorso a fiducia. In mattinata, nel corso del suo intervento l’avvocato anti-Italicum Felice Besostri ha chiesto alla Corte di valutare la circostanza che l’approvazione della legge elettorale su cui oggi è chiamata ad esprimersi avvenne col voto di fiducia. Secondo il legale, il fatto che le leggi elettorali non figurino nei regolamenti parlamentari tra quelle per cui è esclusa la fiducia, non è un elemento sufficiente. «Se questo è il ragionamento – ha detto – questo vuol dire lasciare aperta per il legislatore la possibilità di approvare con la fiducia norme incostituzionali».

15.39. Sentenza Italicum, udienza spedita. Va precisato che l’udienza pubblica a Palazzo della Consulta stamattina è proseguita speditamente. Dopo una breve camera di consiglio, i giudici hanno escluso le istanze di costituzione nel giudizio di legittimità costituzionale dell’Italicum avanzate dal Codacons e da altri cittadini elettori.

15.35. Sentenza Italicum, non escluso rinvio della decisione a domani. La decisione della Corte Costituzionale sulla legge elettorale sarà presa dopo la camera di consiglio a porte chiuse dei giudici. La sentenza della Consulta è attesa stasera, ma potrebbe anche slittare a domani.

15.32. Sentenza Italicum, avvocati. A promuovere i ricorsi contro l’Italicum sono stati un pool di avvocati: tra loro anche Felice Besostri, che fu già protagonista dell’azione contro un’altra legge elettorale, il Porcellum, approvato nel 2005 e poi dichiarato incostituzionale nel 2014. Il giudice relatore Nicolò Zanon stamane ha illustrato la causa. Poi hanno parlato gli avvocati anti-Italicum. Incaricato di difendere la legge elettorale per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri è l’avvocato generale dello Stato, Massimo Massella Ducci Teri.

15.26. Sentenza Italicum, ordinanze presentate in 5 tribunali. I cinque rilievi su diversi aspetti dell’Italicum sono contenuti in cinque ordinanze giunte dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Genova e Trieste.

15.23. Sentenza Italicum, 4 punti della legge elettorale al vaglio dei giudici. Sono quattro i punti dell’Italicum al vaglio dei giudici della Corte Costituzionale. La Consulta è chiamata a valutare la legittimità del ballottaggio, del premio di maggioranza, dei capilista bloccati, delle multicandidature con opzione del candidato di scegliere in quale collegio essere eletto.

15.15. Sentenza Italicum, ripresa udienza alle 16. Paolo Grossi, presidente della Corte Costituzionale, prima delle 13 ha fatto sapere che la Corte si aggiornerà al pomeriggio perché l’Avvocatura dello Stato ha diritto di distendere le proprie argomentazioni. L’annuncio è arrivato, prima dell’intervento dell’ultimo legale anti-Italicum. L’udienza pubblica è stata sospesa e riprenderà alle 16.

Sentenza Italicum, attesa decisione di 13 giudici. Sono tredici i giudici della Corte Costituzionale chiamati a decidere sull’Italicum: il presidente Paolo Grossi, Giorgio Lattanzi, Marta Cartabia, Giancarlo Coraggio, Silvana Sciarra, Nicolò Zanon (relatore della causa sulla legge elettorale), Augusto Barbera, Aldo Carosi, Rosario Morelli, Giuliano Amato, Daria de Pretis, Franco Modugno, Giulio Prosperetti. Assenti il giudice dimissionario Giuseppe Frigo e l’ex presidente della Consulta Alessandro Criscuolo.

 

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SENTENZA ITALICUM, DECISIONE DELLA CONSULTA SULLA LEGGE ELETTORALE

Oggi, 24 gennaio 2017, la Corte Costituzionale si esprime sull’Italicum, la legge elettorale approvata definitivamente in Parlamento nel 2015 e attualmente in vigore per l’elezione dei membri della Camera dei Deputati. Si attende la sentenza della Consulta in merito alle ordinanze provenienti da diversi Tribunali italiani (precisamente di Messina, Torino, Perugia, Genova e Trieste).

La legge precede un premio di maggioranza alla prima lista, se supera il 40% dei consensi, e un secondo turno, un ballottaggio tra le due prime forze politiche in campo, se nessun partito raggiunge quella soglia al primo turno. I ricorsi sui quali è chiamata a decidere la Consulta riguardano diversi punti della legge, dalla legittimità del ballottaggio alla legittimità del premio di maggioranza, dai capilista bloccati alla possibilità per i candidati di presentarsi in più collegi.

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