Virginia Raggi in chat con Marra su Telegram: «Sono in difficoltà, me lo dovevi dire prima»

24/01/2017 di Redazione

«Questa cosa dello stipendio mi mette in difficoltà, me lo dovevi dire». È uno dei messaggi inviati nei mesi scorsi in chat su Telegram dalla sindaca di Roma Virginia Raggi al suo fedelissimo Raffaele Marra, ex capo del personale del Comune, a dicembre arrestato per corruzione. La frase si riferisce all’assunzione con aumento del compenso di Renato Marra, fratello di Raffaele, promosso a capo del dipartimento Turismo. Si tratta di una conversazione che rischia di imbarazzare non poco la prima cittadina, che rischia un avviso di garanzia per abuso d’ufficio proprio per la promozione di Renato.

 

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CHAT VIRGINIA RAGGI, MESSAGGI CON RAFFAELE MARRA SU TELEGRAM

Lo scambio di messaggi è depositato in Procura e può avere una enorme rilevanza nella vicenda, soprattutto se si considera che la Raggi all’Autorità Anticorruzione ha raccontato di aver agito nella scelta in piena autonomia. Ne parla Giuseppe Scarpa su Repubblica Roma:

Se sul piano giudiziario ci saranno conseguenze lo si vedrà nelle prossime settimane. Di sicuro potrebbe aprirsi per la sindaca un’infuocata questione politica. Il messaggio sconfessa la linea sin qui tenuta dalla Raggi, scritta nero su bianco in una memoria depositata lo scorso 15 dicembre all’Anac. “Mera e pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte”, scriveva l’inquilina di palazzo Senatorio, in un documento depositato all’Autorità anticorruzione, in merito al ruolo giocato da Marra sull’assunzione del fratello. Ebbene la strigliata via Telegram a Raffaele rappresenterebbe al contrario una parte attiva dell’ex finanziere nella partita che ha portato Renato al vertice del dipartimento turismo. Nomina poi revocata dalla sindaca, anche dopo il parere negativo dell’Anac per possibile conflitto d’interessi.
Ciò che conta per i pm che indagano sulla corruzione di Sergio Scarpellini a favore di Marra è invece il peso specifico dell’sms. È la riprova che Raffaele era uno che in Campidoglio aveva un grande potere.

(Foto da Pixabay.com)

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