Libération stronca il MoVimento 5 stelle

16/01/2017 di Redazione

«Il flirt non dura che qualche ora». Libération stronca il MoVimento 5 stelle parlando dei suoi insuccessi e raccontando bene l’ultimo, ovvero l’alleanza mancata al Parlamento europeo con Alde.

Beppe Grillo ha rilanciato l’idea “di espellere rapidamente i clandestini, nel giro di pochi giorni”, mentre Luigi Di Maio, vice presidente della Camera dei deputati e figura di spicco del M5S, ha rimesso sul tavolo l’idea di un referendum per abbandonare la moneta unica, aggiungendo per la prima volta quella che sarà la posizione dei Cinque stelle: “Io voterò a favore dell’uscita dall’euro”. L’inversione di tendenza a Bruxelles ha provocato mal di pancia nel Movimento. Martedì, due deputati hanno lasciato il gruppo (uno è andato dai Verdi, l’altro da Marine Le Pen)

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LIBÉRATION MOVIMENTO 5 STELLE E I MODERATI DI DESTRA

Per Libération, che cita il tentativo di David Borrelli, l’alleanza con l’Alde sarebbe servita ad attirare la destra moderata:

“Oggi il problema per Cinque Stelle è che essi non possono sperare di presentarsi come forza di governo utilizzando solo l’anti-politica, l’anti-stato, l’anti-Renzi, l’anti-Europa”, afferma Ilvo Diamanti, politologo all’Università di Urbino. Soprattutto dopo la Brexit, non possono accontentarsi di essere il seguito di Farage. “Così stanno cercando di riposizionarsi strategicamente”. Tanto più ora che l’Italia è diventata uno dei paesi europei in cui la sfiducia della UE è alta ma allo stesso tempo i sondaggi mostrano come gli italiani non vogliano uscire dall’Europa o dalla moneta unica. Qui sta il gioco euroscettico dei Cinque stelle . Una mossa che avrebbe lo scopo, in particolare, di attirare l’elettorato della destra moderata, rimasto orfano dopo l’eclisse di Silvio Berlusconi. In un sondaggio pubblicato aabato dal Corriere della Sera il Movimento è accreditato con il 30,9% dei voti, il primo partito politico in Italia, leggermente più avanti del Pd Matteo Renzi.

Il quotidiano francese però parla anche del «Risque d’hémorragie» (rischio di emorragia)

Da giugno il Movimento di Grillo è per la prima volta alla prova del potere. Entrambe le candidate, Virginia Raggi e Chiara Appendino, hanno trionfato alle elezioni comunali di Roma e Torino. Tra scandali, indagini penali, dissensi all’interno della squadra comunale, l’esperienza nella capitale italiana si rivela disastrosa. Da una parte la stampa transalpina ha visto nel caso Alde il tentativo di metter in secondo piano l’incapacità di Virginia Raggi nel gestire la città. “Due o tre sciocchezze così e non resterà nulla del Movimento”, pensa l’entourage di Grillo dopo l’affronto in Europa e le difficoltà a Roma. Più che sul programma il Movimento guadagna voti sul rifiuto dei partiti. Ma se appare come le altre formazioni rischia una emorraggia e l’astensione. “Sarà il Movimento Cinque Stelle un fenomeno passeggero?”, si chiede Ilvo Diamanti secondo cui c’è “una tendenza a lungo termine: quella della sfiducia nelle istituzioni”. “In sostanza, in Italia, ha sempre votato contro. Contro i comunisti ai tempi della democrazia cristiana e contro Berlusconi. Oggi, è contro il sistema politico”.

Domani? Chissà.

 

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