Tiziana Pavani, arrestato l’assassino della segretaria di Milano

14/01/2017 di Redazione

Fermato il presunto assassino di Tiziana Pavani, la segretaria 55enne della scuola di Sant’Anselmo da Baggio, a Milano, stata uccisa giovedì 12 gennaio nel suo appartamento alla periferia del capoluogo lombardo (in via Bagarotti). L’uomo fermato ha 32 anni e faceva parte delle amicizie della vittima: i due avevano una relazione saltuaria. L’omicidio sarebbe maturato nell’ambito di contrasti personali. Una volta uccisa Tiziana Pavani l’omicida si sarebbe allontanato prendendo alcuni oggetti della segretaria, tra cui anche i suoi due telefoni cellulari. Il 32enne è stato fermato dopo due giorni di indagini. Nella notte tra venerdì e sabato è arrivata la sua confessione, davanti al pm Letizia Mannella e agli agenti della Squadra Mobile della Questura di Milano, coordinati dal procuratore aggiunto Alberto Nobili. All’uomo, che non avrebbe precedenti penali, gli investigatori sono giunti soprattutto attraverso una serie di serrati interrogatori tra le conoscenze di vittima e omicida.

 

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TIZIANA PAVANI, ARRESTATO PRESUNTO ASSASSINO

Tiziana Pavani conduceva una vita apparentemente normale, tranquilla. È stata ritrovata morta, con la testa fracassata, nel suo appartamento di Baggio, quartiere di Milano a poca distanza dall’asilo dove la donna lavorava come segretaria. Il cadavere era collocato nel suo letto. Tiziana Pavani indossava una tuta, e aveva il volto completamente tumefatto. L’assassino l’avrebbe uccisa con un corpo contundente, probabilmente un oggetto domestico, che è stato poi portato via. Nell’appartamento della segretaria non erano stati ritrovati neppure i due telefoni della vittima, probabilmente sottratti anch’essi dall’omicida. Un indizio sulla possibile volontà dell’assassino di cancellare gli ultimi legami con la vittima.

TIZIANA PAVANI, UCCISA PER SOLDI

I due avevano si erano conosciuti quattro anni fa attraverso un sito. A quanto pare il ragazzo l’ha colpita con una bottiglia piena mentre dormiva, alle 4.30, nel cuore della notte, tra mercoledì e giovedì, il giorno del ritrovamento del cadavere. Un’ora dopo, alle 5.30, il 32enne ha poi cercato a modo suo di riscuotere il proprio credito, prelevando da un Atm 500 euro con il bancomat rubato alla donna dopo averla assassinata.

TIZIANA PAVANI, ASSASSINO RICONOSCIUTO DAI VESTITI AL BANCOMAT

Gli investigatori hanno pochi dubbi sugli orari non ci sono dubbi: proprio il prelievo ha portato gli uomini della Polizia al 32enne. Le indagini infatti si erano indirizzate subito nella cerchia dei conoscenti di Tiziana, tra cui il ragazzo. Le immagini riprese dalle telecamere delle filiale della banca hanno fatto chiarezza. Il ragazzo è stato riconosciuto dal giubbotto dalle scarpe, costringendolo a modificare la versione fornita nel corso in un primo interrogatorio, in cui aveva ammesso di conoscerla, di essere stato con lei la notte dell’omicidio, ma di non essere l’assassino. Dopo essere stato inchiodato dalle immagini, ha confessato.

Il ragazzo avrebbe ucciso Tiziana perché non gli restituiva 2.400 euro, una somma frutto di due prestiti concessi nel corso dell’ultimo anno e mezzo. Come hanno spiegato l’uomo agli investigatori, il 32enne è stato molto lucido nella sua azione, nonostante quella notte avesse assunto 2 grammi di cocaina. Dopo aver colpito la donna più volte con la bottiglia, le avrebbe anche messo un cuscino in faccia, e poi ha avrebbe aperto i fornelli della cucina per far uscire il gas. Quest’ultimo un tentativo disperato di depistare le indagini.

TIZIANA PAVANI, ASSASSINO E VITTIMA AVEVANO UNA RELAZIONE SALTUARIA

Gli inquirenti sono stati portati a ritenere che l’assassino conoscesse molto bene la segretaria dell’asilo anche per un ultimo gesto di pietà effettuato verso di lei: dopo averla colpita e sfigurata, l’omicida le ha coperto il volto con la coperta.

(Foto copertina: la chiesa della parrocchia di Sant’Anselmo da Baggio, via Google Earth)

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