Cgia Mestre, nel 2017 meno tasse e più lavoro. Ma torneremo ai livelli pre-crisi solo nel 2024

07/01/2017 di Redazione

Il 2017 per l’Italia dal punto di vista economica sarà un anno in chiaroscuro con meno tasse, più lavoro. Ma il ritorno ai livelli pre-crisi avverrà solo nel 2024. È quanto rivelano gli ultimi dati del centro studia della Cgia di Mestre. Al netto di eventuali manovre correttive, la pressione fiscale nel nostro paese nell’anno appena iniziato è destinata a scendere dello 0,3%, attestandosi al 42,3%. Il pil dovrebbe invece aumentare di circa un punto percentuale. Il numero degli occupati dovrebbe crescere di quasi 112mila unità e l’esercito di disoccupati scendere di 84mila.

 

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PIL ITALIA, AI LIVELLI PRE-CRISI NEL 2014

A fronte di questi dati positivi, preoccupa, invece, la mole di tempo che sarà necessaria per ritornare ai livelli pre-crisi, cioè ai valori del 2007. Stando ai dati Istat diffusi a settembre 2016 e relativi al prodotto interno lordo reale (concatenato al 2010) e alle previsioni di Prometeia sugli scenari delle economie locali di ottobre 2016, dovremmo recuperare l’8,7% di pil perso tra il 2007 e il 2013 solo nel 2024, vale a dire fra 7 anni. Più nel dettaglio, il centro studi della Cgia di Mestre segnala che nel 2016 l’economia italiana è precipitata ai livelli del 2000. I consumi delle famiglie, invece, che a causa della crisi sono crollati del 7,6% dovrebbero essere recuperati entro il 2021. Il 28% di investimenti bruciati negli anni della crisi dovrebbero essere riconquistati non prima del 2032.

Preoccupante anche la situazione relativa al mercato del lavoro. Tra 2007 e 2013 il tasso di disoccupazione è quasi raddoppiato, salendo dal 6,1 al 12,1%, le previsioni delle dinamiche occupazionali dell’Istat e di Prometeia stimano che il livello dei senza lavoro (attualmente all’11,5% circa) dovrebbe ritornare al 6% solo nel 2032 (tra ben 15 anni), mentre l’occupazione pre-crisi nel giro di un paio d’anni (2018-2019). Paolo Zabeo, coordinatore Cgia, ha spiegato: «Sebbene le tasse siano destinate a scendere grazie, in particolar modo, alla riduzione dell’Ires che interesserà solo le società di capitali e l’occupazione è destinata ad aumentare in virtù della fiducia ritrovata tra i piccoli imprenditori la ripresa economica dell’Italia rimane ancora molto debole e ben al di sotto della media Ue. Se nel 2017, come riportano le ultime previsioni economiche elaborate dalla Commissione europea, il nostro Pil dovrebbe attestarsi attorno all’1%, in Ue, invece, è destinato a toccare l’1,6%. Tra tutti i 28 paesi dell’Ue, solo la Finlandia registrerà quest’anno una crescita più contenuta della nostra».

(Foto: REUTERS / Leonhard Foeger)

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