L’incredibile storia dell’immobile di Scarpellini affittato al Comune di Roma (che in realtà è dell’Inpgi)

05/01/2017 di Redazione

Non appartiene alla Società Milano ’90 di Sergio Scarpellini bensì all’Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti, l’immobile sito a Largo Lamberto Loria 3, a un passo dalle Terme di Caracalla, preso in affitto dal Comune di Roma per l’utilizzo di uffici in cambio di una spesa annuale pari a 9 milioni e mezzo di euro. A rivelarlo è il Corriere che cita l’esposto che il consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Pierluigi Franz ha presentato nei giorni scorsi, in quanto componente del Collegio Sindacale dell’Istituto previdenziale, alla Procura di Roma, alla Procura regionale della Corte di Conti, al gip, e al presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Anche perché nell’ordinanza del gip Maria Paola Tomaselli contro l’ex capo del personale in Campidoglio Raffaele Marra figurerebbe questo errore di attribuzione.

Franz nell’esposto parla di “evidente errore” e di “vicenda melmosa” dalla quale possono emergere “risvolti penali, oltre che contabili/amministrativi, anche nei confronti di soggetti politici, amministratori, dirigenti, funzionari e dipendenti del Comune che per anni avrebbero sperperato un’enorme quantità (circa 50 milioni di euro) di denaro pubblico dei contribuenti romani“. Utilizza più o meno le stesse parole della direttrice generale Inpgi utilizzate nel 2015 per lo stesso immobile. Anche perché quella di Largo Loria a Roma è una vicenda lunga e interessante.

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QUANTO VALE DAVVERO L’IMMOBILE A LARGO LORIA

L’immobile, di otto piani più uno interrato e un altro seminterrato e un lastrico solare concesso in locazione a Wind per i suoi ripetitori, sarebbe da 50 anni «in via esclusiva di proprietà dell’Inpgi». Dal 2006 era stato affittato al canone annuo di 2 milioni e 100mila euro alla Milano ’90 del Gruppo Immobilfin, riconducibile a Scarpellini. Questi a sua volta lo avrebbe subaffittato dal gennaio 2008 al luglio 2015 al Comune di Roma «ad un canone annuo stratosferico di quasi 5 volte superiore». «In 7 anni e mezzo di permanenza in subaffitto nello stabile di Largo Loria, il Comune – si legge nell’esposto – avrebbe complessivamente pagato alla Milano ’90 la bellezza di circa 71 milioni euro (circa 138 miliardi di vecchie lire) addirittura più del doppio del valore stesso dell’intero stabile indicato nel bilancio Inpgi del 2014». E lo scandalo di questo affitto, paradossalmente, è venuto alla luce tre anni fa grazie alla rescissione anticipata del contratto di sublocazione frutto della lotta dei consiglieri M5S (tra cui Virginia Raggi) in Campidoglio. Spiega Franz nell’esposto:

L’ennesimo scandalo di Affittopoli nella Capitale è venuto alla luce tre anni fa grazie alla rescissione anticipata del contratto di sublocazione dietro una tenace e sacrosanta sollecitazione da parte di consiglieri comunali in Campidoglio del M5S, tra i quali l’attuale sindaco Virginia Raggi in applicazione della legge sul Fare, che consente agli enti locali di rescindere quei contratti di acquisto risultati troppo onerosi per le casse pubbliche.

Il Comune di Roma abbandona lo stabile e la Milano ’90 – secondo quanto riportato dall’esposto – avrebbe smesso di pagare l’affitto. Tanto è che l’Inpgi deve ancora ottenere dall’affittuario 2 milioni e 400 mila euro di canone arretrato. Dal dicembre del 2015 l’immobile è vuoto.

LE DOMANDE DELL’INPGI

Nell’esposto Pierluigi Franz si chiede come sia possibile che il Comune abbia preso in subaffitto per decenni lo stabile senza rivolgersi direttamente all’Istituto previdenziale e come abbia potuto pagare il Comune 9,5 milioni di euro l’anno quando l’Inpgi incassava 2,1 milioni annui dal suo inquilino, ovvero la società Milano ’90. Non solo, nell’esposto Franz si chiede come mai Roma Capitale, «dopo aver correttamente rescisso il faraonico contratto di sublocazione, non abbia invece stipulato un nuovo contratto di locazione direttamente con l’Inpgi a 2,1 milioni di euro lordi l’anno risparmiando così anche le ingenti spese del trasloco per il trasferimento degli uffici da Largo Loria 3 a via del Tritone 142».

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