Comunarie Palermo: i magnifici 5 che corrono per diventare sindaco M5S | VIDEO

Dopo il divieto di candidatura per i 007 si è concluso il primo turno di votazione per le Comunarie M5S di Palermo. Selezioni finite sotto i riflettori dopo la vicenda delle firme false che ha portato alla sospensione dei deputati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita. Ora ci sono cinque nomi in corsa per la nomina di candidato 5 stelle per le prossime elezioni amministrative nella città sicula. Chi sono?

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CHI SONO I 5 CANDIDATI PER LE COMUNARIE M5S A PALERMO

Oltre 500 iscritti hanno partecipato alla prima fase della selezione. Si sceglierà ora il candidato sindaco tra l’architetto Giulia Argiroffi, il poliziotto Igor Gelarda, l’avvocato e fondatore di Addiopizzo Ugo Forello, l’ingegnere ambientale Giancarlo Caparotta e la collega Tiziana Di Pasquale.

LE COMUNARIE DI PALERMO: QUOTE ROSA TRA ARCHITETTURA E INGEGNERIA

Gelarda e Forello sono dati per favoriti ma sopratutto – come spiega Repubblica Palermo – le donne partecipanti alle comunarie, dodici, automaticamente saranno candidate anche se hanno ricevuto pochi voti. Questo perché c’è l’obbligo in lista di piazzare un terzo di candidature femminili. Quindi su 40 candidati almeno 13 devono essere donne.

E ci sono due donne tra i magnifici 5 c’è: Giulia Argiroffi, architetto e l’ingegnere Tiziana Di Pasquale.  Qui sotto la video candidatura di Argiroffi

Tiziana di Pasquale invece è del quartiere Ballarò, non è una militante di vecchia data ma ha un suo seguito. Ingegnere meccanico, 43 anni, lavora spesso come ingegnere edile. E ha una passione orafa: crea gioielli artigianali.

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COMUNARIE PALERMO: UGO FORELLO E LE PERPLESSITA’ DEL DEPUTATO D’UVA

Su Forello proveniente da Addiopizzo si innescò invece una polemica. Nonostante Ugo fosse ben accolto dai pentastellati palermitani Francesco D’Uva, deputato M5S, confessò a Livesicilia le sue perplessità secondo cui non c’era bisogno per le comunarie di “ricorrere ai nomi blasonati”.
Live Sicilia raccontò degli attriti passati tra il parlamentare e il fondatore di Addiopizzo:

E’ il 18 giugno del 2014 e a Palazzo San Macuto, dove si riunisce l’Antimafia, si discute di lotta all’usura e al racket. Un’attenzione particolare viene dedicata dalla commissione all’utilizzo dei fondi pubblici in favore delle vittime del pizzo. Davanti all’organismo siedono Daniele Marannano, presidente del comitato di Addiopizzo, e il legale dell’associazione, Salvatore Caradonna. D’Uva, dopo i ringraziamenti per l’impegno dell’associazione, rivolge un quesito a Marannano: lo stesso deputato pentastellato definisce la domanda “apparentemente scomoda”. I riflettori si accendono sul Comitato di solidarietà vittime dell’estorsione e dell’usura, un organismo costituito presso il ministero dell’Interno e che ha il compito di esaminare e decidere sulle istanze per l’accesso ai benefici del Fondo di solidarietà. Tra i componenti figurano anche i rappresentanti delle associazioni antiracket e antiusura, tra cui Addiopizzo. “Vorrei sapere se qualcuno dell’associazione Addiopizzo ne faccia parte ed eventualmente capire se la stessa persona sia legale di qualche vittima che dovrebbe ricevere i fondi – si chiede il deputato messinese, le cui parole sono contenute nel resoconto stenografico pubblicato sul sito della Camera -. Si tratta di una domanda apparentemente scomoda perché sono certo della risposta, ma mi sembrava giusto lasciarlo agli atti e sapere se eventualmente sia successo in passato”. L’ipotesi, chiarita oggi da D’Uva, era quella di un “potenziale conflitto d’interessi riguardante Forello”: una situazione “derivante” dal suo ruolo di legale di alcune vittime di usura e dalla concessione dei fondi alle stesse vittime attraverso il comitato in cui siedeva Addiopizzo. Marannano in quell’occasione replicò: “Ho fatto parte del comitato di solidarietà, ma non sono un legale. Laddove è capitato, come risulta agli atti dei verbali, che si siano trattate delle istanze di vittime di estorsione seguite dall’associazione io non ho partecipato alle sedute e alle deliberazioni in questione, posto che non sono un legale e quindi non ci sarebbe stato comunque un diretto interesse”.

 

COMUNARIE PALERMO: IL SINDACALISTA POLIZIOTTO IGOR GELARDA CHE CONOBBE CASALEGGIO

Anche la candidatura di Igor Gelarda, poliziotto sindacalista Consap, fu messa in discussione. Laureato in storia e con un dottorato di ricerca sulla Sicilia antica è nel corpo della polizia da 20 anni. Ha scritto libri su Palermo e qualcuno, a Palermo, ha storto il naso per la sua candidatura. Lui però, a dispetto dei pronostici, è andato avanti. Dirigente Consap si è spesso lamentato della mancanza di sicurezza in città e ha parlato spesso di immigrazione senza controllo. Proprio per il suo attivismo e questi temi fu notato da Gianroberto Casaleggio. Gelarda ha scritto spesso sul blog di Grillo di sicurezza e legalità.

GIANCARLO CAPAROTTA E LA SUA CANDIDATURA PER LE COMUNARIE

Anche lui ingegnere, collega di Tiziana, è considerato un “outsider” rispetto ai nomoni che circolano a Palermo. Esperto di mobilità nella città sicula in caso di non elezione potrebbe diventare un papabile assessore ai Trasporti.

(in copertina foto © Antonio Melita/Pacific Press via ZUMA Wire)

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