Firme false a Carbonia, 22 indagati (6 sono ex consiglieri comunali)

26/12/2016 di Redazione

Nuovo caso di raccolta firme irregolare alla vigilia delle elezioni amministrative. Sei ex consiglieri comunali di Carbonia, insieme con disoccupati, casalinghe e pensionati, sono indagati nell’ambito dell’indagine della Procura di Cagliari relativa alle liste elettorali presentate per l’elezione del sindaco di Carbonia del 5 giugno 2016. Complessivamente sono 22 le persone finite nel registro degli indagati e 10 le liste coinvolte. Le indagini sono state condotte dai carabinieri a seguito di una segnalazione ricevuta dalla Prima sottocommissione elettorale che aveva notato irregolarità nelle dieci liste.

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FIRME FALSE CARBONIA ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2016

In particolare era stato riscontrato che alcuni nominativi erano ripetuti in più elenchi. I carabinieri della Compagnia di Carbonia (capoluogo della provincia del Sud Sardegna) hanno quindi fatto scattare gli accertamenti che hanno portato a indagate 15 persone, accusate di aver sottoscritto due liste elettorali. Una persona è accusata di aver falsificato la firma del padre. I sei ex consiglieri comunali, invece, devono rispondere di falso ideologico. Secondo l’accusa avrebbero autenticato le firme di diversi elenchi.

FIRME FALSE CARBONIA, ANOMALIE NELLA PRESENTAZIONE DELLE LISTE

Nell’inchiesta condotta dal pm Giangiacomo Pilia, le anomalie riguarderebbero alcune liste civiche dell’opposizione, collegate all’allora candidato sindaco Ugo Piano, che tuttavia non risulta indagato. Le Amministrative di Carbonia erano state vinte a giugno dalla candidata del Movimento 5 Stelle, Paola Massidda, che aveva superato al ballottaggio il sindaco uscente del Pd, Giuseppe Casti. La lista del M5S non è coinvolta nell’inchiesta della Procura.

(Foto ANSA / STRINGER)

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