Nomina illegittima del fratello di Marra, ora Virginia Raggi rischia l’avviso di garanzia

22/12/2016 di Redazione

La nomina illegittima di Renato Marra, fratello di Raffaele Marra (il dirigente del Comune di Roma pochi giorni fa arrestato per corruzione), potrebbe costare al sindaco Virginia Raggi un avviso di garanzia. Il primo cittadino potrebbe essere iscritta nel registro degli indagati per abuso d’ufficio. L’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) nel dichiarare ieri illegittima la nomina di Renato Marra al Dipartimento del Turismo da parte del fratello Raffaele, capo del Dipartimento del Personale, si è spinta ad accusare la Raggi di aver tentato di dissimulare l’irregolarità del suo atto provando a nascondere il fondamento del conflitto di interesse.

 

LEGGI ANCHE > L’Anac boccia Raffaele Marra: «Conflitto d’interessi per la nomina del fratello»

 

PER VIRGINIA RAGGI AVVISO DI GARANZIA VICINO

Scrive oggi Carlo Bonini su Repubblica:

Il parere dell’Anac, che era stato sollecitato dalla Direr, il sindacato dei dirigenti della Regione Lazio e che è stato trasmesso alla Procura della Repubblica e alla Procura presso la Corte dei Conti, precipita la situazione giudiziaria della sindaca, perché rende più concreto il presupposto su cui fondare un’ipotesi di accusa su un reato di per sé scivoloso come l’abuso di ufficio quando si tratta di sindacare, sotto il profilo penale, un’attività di per sé dotata di discrezionalità quale quella amministrativa e politica. E perché, in qualche modo, nel sottolineare la dissimulazione del ruolo di Raffaele Marra nella nomina del fratello, si arriva persino a evocare scenari di possibili falsi ideologici.

E’ ragionevole prevedere che, nella decisione se iscrivere o meno la Raggi al registro degli indagati, la Procura di Roma non si farà dettare i tempi dalle convulsioni politiche in cui è precipitato il Campidoglio. Non fosse altro sulla scorta dell’esperienza del “caso Muraro”. Ma è indubbio che, in pochi giorni, intorno al nome di Raffaele Marra, sul lato delle nomine come su quello della corruzione, si sia consumato un cortocircuito dagli effetti insieme giudiziari e politici ancora potenzialmente imprevedibili.

L’Anac ritiene che l’atto di nomina di Renato Marra firmato da Virginia Raggi sia stato accompagnato da un’attività istruttoria dei funzionari del Comune, in particolare dell’ufficio organizzazione e risorse umane. Viene dunque smentita la dichiarazione del sindaco secondo cui il ruolo di Raffaele Marra sarebbe stato solo di ‘pedissequa esecuzione’ delle determinazione da lei assunte.

(Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI)

Share this article