Verdini e Zanetti vanno alla battaglia: «Non votiamo la fiducia ad un Renzi-fotocopia»

12/12/2016 di Redazione

Mentre il premier incaricato Paolo Gentiloni era a colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per presentare la lista dei ministri del nascente governo, Denis Verdini ed Enrico Zanetti, a capo della pattuglia Ala-Scelta Civica in Parlamento, già dichiaravano battaglia all’esecutivo.

VERDINI-ZANETTI: «NIENTE FIDUCIA AD UN GOVERNO-FOTOCOPIA»

«In questi giorni – è quanto espresso dai due parlamentari in una nota congiunta – abbiamo rappresentato al presidente della Repubblica e successivamente al presidente del Consiglio incaricato la nostra disponibilità e il nostro senso di responsabilità: siamo convinti che il Paese abbia bisogno di un governo nella pienezza delle sue funzioni, sufficientemente forte per far fronte alle immediate emergenze economiche ed internazionali legate al ruolo del nostro Paese, e alla imprescindibile necessità di una legge elettorale che, a nostro avviso, non può che essere il frutto del lavoro del Parlamento della Repubblica e che doveva e deve assicurare il giusto equilibrio tra rappresentanza e governabilità, senza rinunciare, in nome di pasticciate maggioranze, a quest’ultimo principio». Poi l’avvertimento: «Di tutto ciò non abbiamo avuto dal presidente del Consiglio incaricato alcun riscontro: al contrario apprendiamo la seria possibilità che venga varato un governo fotocopia, senza alcun approfondimento sulle questioni in campo. Di conseguenza, in coerenza con un’azione che in questi ultimi diciassette mesi ha assicurato al Paese la governabilità e la realizzazione di importanti provvedimenti senza alcuna contropartita, non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un governo Renzi-bis».

 

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Secondo le indiscrezioni il comunicato dei parlamentari di Scelta Civica e Ala sarebbe legata all’assenza di Zanetti (viceministro dell’Economia durante l’esecutivo Renzi) dalla squadra di governo di Gentiloni. Nelle ultime ore prima della salita al Quirinale del nuovo premier, Zanetti era stato indicato come nuovo ministro delle Politiche Agricole, al posto di Maurizio Martina, poi confermato.

VERDINI-ZANETTI, AL SENATO ALA E SCELTA CIVICA NON DETERMINANTI

La posizione espressa da Ala e Sc non dovrebbe comunque compromettere il consenso in Parlamento del nuovo governo Gentiloni. L’esecutivo del dopo-Renzi sulla carta può contare al Senato su una forbice che va da un minimo di 160 voti a un massimo di oltre 170. A Palazzo Madama il gruppo di Verdini è composto da 18 senatori e non risulta quindi determinante per raggiungere la maggioranza assoluta. Nel corso delle consultazioni al Quirinale tra capo dello Stato e gruppi parlamentari il via libera dei verdiniani al nuovo governo era dato per certo, e lo è stato fino ad oggi. L’ex braccio destro di Berlusconial Colle aveva assicurato la propria disponibilità a sostenere la nascita di un nuovo governo. Ora le prime frecciate.

(Foto: ANSA / Francesco Ammendola – Ufficio Stampa e Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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