«Così i bulli hanno massacrato di pugni mio figlio»

22/11/2016 di Redazione

Un ragazzino di 14 anni è stato picchiato da un gruppo di quattro compagni di classe mentre tornava a casa, alla fermata metro Subaugusta, Roma. Schiaffi, tanto da buttarlo in terra, lividi e contusioni. Bullismo sì ma anche un pestaggio in piena regola. I passeggeri, allarmati, hanno allertato il 118.

LEGGI ANCHE

Perché il ddl sul cyberbullismo non convince i 5 stelle (e neanche il papà di Carolina Picchio)

Riporta Rory Capelli su Repubblica Roma:

Sono le 20 di ieri sera e il ragazzino è ancora steso su una barella del pronto soccorso del policlinico Casilino, dove è stato trasportato subito dopo l’aggressione. Occhiali, capelli castani, pantaloni blu macchiati probabilmente dalla caduta, entra nella sala gessi con il padre che aiuta l’infermiere a spingere la barella: qui sarà sottoposto a radiografie per vedere se ha riportato fratture: «Gli fa male una gamba» racconta il padre. «Non riesce a muoverla».
Tutto succede ieri intorno alle 15, in una manciata di minuti: Marco (il nome è di fantasia) sta uscendo dalla metro: imbocca il corridoio che porta ai tornelli «poi non ci ho capito più niente» racconterà al padre. Viene aggredito a pugni, calci, schiaffi e buttato in terra. I bulli che lo picchiano sono gli stessi che dall’inizio dell’anno gli danno il tormento. «Certo che mi ha sempre raccontato tutto» dice il padre: «E io ho preso una serie di provvedimenti, come denunciare l’accaduto al preside e agli organi scolastici».
I ragazzi sono ripetenti dello stesso istituto professionale dove Marco è iscritto da quest’anno. Sono un po’ più grandi del ragazzo, forse 16-17 anni, ma comunque minorenni. «Una volta gli hanno rubato i libri, un’altra volta l’astuccio, un’altra ancora la merenda dentro lo zaino. Un tormento. Poi quest’aggressione» continua l’uomo. «Mi hanno chiamato i carabinieri dicendomi che mio figlio era stato ricoverato in ospedale: sono molto arrabbiato, non voglio parlare o raccontare di più, perché adesso i provvedimenti diventeranno seri».
Anche la madre è in ospedale, seduta su una sedia di fronte alla sala ortopedia del pronto soccorso: «Non voglio dire nulla, non ancora», spiega.
I carabinieri intanto indagano e probabilmente hanno già individuato i quattro, mentre sono stati sequestrate le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza.

(foto ANSA/ANGELO CARCONI)

Share this article
TAGS