Bruciò l’ex fidanzata, ora fa la vittima: «Lei mi ha usato per avere un figlio»

28/10/2016 di Redazione

Paolo Pietropaolo, il 41enne che il primo febbraio scorso a Pozzuoli (in provincia di Napoli) aggredì l’ex fidanzata Carla Ilenia Caiazzo, incinta all’ottavo mese della loro bambina, e le diede fuoco ferendola in modo gravissimo, oggi si difende davanti ai giudici provando a fare la vittima:

«Sono pentito e addolorato per quello che ho fatto ma vi invito a valutare anche la sofferenza che Carla ha causato a me, sebbene non sia paragonabile alla sua. Mi ha usato per avere un figlio e poi mi ha lasciato per un altro uomo».

 

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BRUCIÒ LA SUA EX, ORA FA LA VITTIMA: «LEI SI È PENTITA DEL TRADIMENTO?»

La dichiarazione di Pietropaolo viene riportata oggi dal quotidiano Il Mattino di Napoli, in un articolo a firma Viviana Lanza. L’imputato, detenuto, accusato di tentato omicidio aggravato e stalking, ha voluto mettere su carta la sua dichiarazione, ora agli atti. Racconta Lanza sul Mattino:

Legge, e si dice pentito ma rivendica il dolore di uomo per la scelta di Carla di lasciarlo poco dopo aver scoperto di aspettare un figlio da lui. Tocca all’avvocato Gennaro Razzino, suo difensore. Lo stesso penalista non rinnega la gravità del gesto che non esita a definire «ignobile e senza giustificazioni», tuttavia in difesa di Pietropaolo mette in evidenza una serie di altri elementi della storia: il difficile rapporto con Carla, la presenza di un altro uomo nella vita di lei, la figlia che Carla aveva voluto proprio da lui, i problemi di Paolo e le conclusioni della consulenza psichiatrica depositata dalla difesa, l’uso di psicofarmaci nei giorni dell’aggressione, la mancanza di premeditazione. Insiste, l’avvocato Razzino, su questioni di diritto e sulla possibilità di qualificare il reato in lesioni gravi. Sottolinea il ravvedimento dell’imputato e chiosa su Carla: «Lei si è pentita del tradimento?». È il passaggio che fa sussultare l’avvocato Maurizio Zuccaro che assiste Carla: «Non si può far passare Pietropaolo per vittima».

(foto di copertina da archivio Ansa)

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