Jim Messina guadagnerà 400 mila euro per la campagna di «Basta un sì»

05/10/2016 di Redazione

Jim Messina riceverà dal PD un compenso di 400 mila euro per la campagna referendaria di «Basta un sì». Il compenso a Messina è una delle voci di spesa più alte, di una campagna che costerà al Partito Democratico poco meno di 3 milioni di euro, come racconta un articolo de La Stampa di oggi.

QUANTO GUADAGNA JIM MESSINA PER IL REFERENDUM

I viaggi in Italia di Jim Messina, il consulente politico americano scelto da Matteo Renzi per indirizzare la comunicazione e l’organizzazione del comitato «Basta un sì», sono già stati numerosi, e ovviamente non gratuiti. Messina è uno dei più stimati consulenti politici al mondo dopo aver gestito la campagna per la rielezione di Obama nel 2012, tanto che David Cameron si è affidato a lui per il referendum sull’indipendenza della Scozia: la vittoria del no alla secessione gli aveva permesso di rimanere premier del Regno Unito. Matteo Renzi spera di replicare il destino di Obama e Cameron, anche grazie al lavoro di Messina. Sulla Stampa, in un articolo di Ilario Lombardo, è emerso il compenso elargito dal PD al consulente americano. Si tratta di 400 mila euro.

 

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QUANTO SPENDE IL PD PER LA CAMPAGNA DI «BASTA UN SÌ»

Il compenso di Jim Messina è confermato dal tesoriere del gruppo dei deputati, Daniele Marantelli, che alla Stampa spiega come la retribuzione di un consulente politico sia coerente con le attività finanziate abitualmente. La retribuzione di Messina è di poco inferiore ai 700 mila euro spesi per i manifesti che stanno tappezzando l’Italia. Queste spese saranno pagate dai gruppi parlamentari del PD. In complesso si stima che il PD erogherà poco meno di 3 milioni di euro per tutta la campagna referendaria.

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