Grande Fratello Vip: ecco cosa pensa (davvero) Clemente Russo delle donne

04/10/2016 di Redazione

CLEMENTE RUSSO –

Abbiamo visto e rivisto una chiacchierata cameratesca tra due uomini, alle tre di notte, nella casa del Grande Fratello Vip. Abbiamo sentito soloni e solone – in tutti i sensi – criticarne uno, reclamandone lo scalpo. Abbiamo riconosciuto quanto fosse infelice la frase di Clemente Russo. Ma al di là dello sbaglio, proviamo a capire cosa pensa davvero l’olimpionico delle donne. C’è un libro, la sua autobiografia, scritta in tempi non sospetti, edita da Fandango, “Non abbiate paura di me” in cui il nostro affronta il discorso. Andarselo a rileggere forse ci aiuterà a essere meno moralisti, a non partecipare al linciaggio e a capire cosa c’è nel cuore e nella testa del campione.

LEGGI ANCHE: DIECI COSE SULLA DOPPIA MORALE DEI MORALISTI UN TANTO AL CHILO

Della moglie Laura Maddaloni, ad esempio, nel terzo capitolo dice

Laura è tutto. Senza di lei, io non starei qui a raccontarvi nulla. Io nel 2004 ho cambiato peso, categoria, testa. Ma se non fosse arrivata lei, altro che due volte campione mondiale o gli argenti olimpici. E neanche tv, cinema, Tatanka Club, tre figlie meravigliose e fortissime. O il sogno dell’oro a Rio 2016.

La chiama “regina guerriera” e non solo.

Lei è così, bellissima e allo stesso tempo una roccia. Femminile, sensuale, dolce e anche una dura, persino fredda quando è necessario, un cane da presa. E capace, come nessun altra, di capire che enorme complimento sia quest’ultimo.

In una frase racchiude il loro amore.

Lei sa essere tutto: donna, atleta, allenatrice, amante, confidente, motivatrice, amica.

E poi nei ringraziamenti è ancora più chiaro.

Laura, perché sei tutto. Anzi, di più. E perché il vero Clemente Russo, quello che sta scritto qua, l’hai scoperto tu.

E ci fa capire che probabilmente le bacchettate che gli faranno più male saranno quelle di sua moglie, la donna che rispetta di più. Lui genitore di tre figlie. Perché si può stigmatizzare, ma poi si deve guardare a chi è davvero quella persona.

quando sbaglio un combattimento, a casa lei mi dà il resto. Picchia duro, roba che uno come Usyk sembra darti carezze in confronto. Mi guarda negli occhi, mi ricorda i sacrifici che stiamo facendo, il tempo rubato alla famiglia, mi sprona. Le vittorie hanno un prezzo, sempre. E per questo non voglio deluderla. Come uomo e come sportivo

Ed è così contro le donne che a una di loro attribuisce una svolta decisiva della sua vita

dopo aver conosciuto Laura, era cambiato qualcosa in me. Da come lavoravo, dalla serietà ancora maggiore che mettevo non solo nell’allenamento ma anche nella vita. Avevo smesso di “agitarmi” e cominciavo a impegnarmi solo sul pugilato. Non glielo dissi all’inizio, ma aveva capito che c’era di mezzo una donna. Una gran donna

Abbiamo aperto Non abbiate paura di me. E della moglie, delle donne abbiamo letto solo cose meravigliose. Da queste parole non esce un misogino, ma un atleta e un uomo con uno spessore. Si può sbagliare, ma ciò non autorizza noi a non approfondire. Clemente Russo ha raccontato chi è in più di 200 pagine. Forse varrebbe la pena leggerle se dobbiamo impugnare delle parole, impugnamole tutte,: ci vorrà, a leggerlo, meno della durata di una puntata del Grande Fratello Vip per farlo. E capiremo che il nemico è altrove.

 

 

 

Share this article