Mafia Capitale: chiesta archiviazione per Gianni Alemanno

16/09/2016 di Redazione

La Procura di Roma ha chiesto al gip di archiviare la posizione dell’ex sindaco Gianni Alemanno in relazione al reato di associazione di stampo mafioso nell’ambito dell’indagine su “Mafia Capitale”.

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A dare la notizia è stato il procuratore aggiunto Paolo Ielo durante il processo per corruzione a Marco Milanese, già collaboratore dell’allora ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Alemanno, che era in aula perché di lì a poco avrebbe dovuto testimoniare, ha preso atto e, su consiglio dei propri difensori, si è avvalso della facolta’ di non rispondere in quanto indagato in procedimento connesso. “Fino a quando il gip non deciderà su questa richiesta di archiviazione – ha spiegato l’ex sindaco lasciando il palazzo di giustizia – non parlerò, perché questo non è il mio processo”. In effetti Alemanno resta sempre imputato in ‘Mafia Capitale’: dovrà rispondere di corruzione e finanziamento illecito davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale. La prossima udienza che lo riguarda è il 7 novembre.

MAFIA CAPITALE E LE PAROLE DI CANTONE

Ieri è stata chiesta l’archiviazione per il presidente del consiglio regionale del Lazio Daniele Leodori (Pd). Mafia Capitale esiste? Il presidente di Anac, Raffaele Cantone, non è in grado di confermare i gruppi di pressione. Sentito per oltre tre ore nell’aula bunker di Rebibbia, come testimone citato dalla difesa di Buzzi, l’ex pm napoletano ha detto di “poter escludere, ad oggi,” che nell’ambito dell’attività istruttoria di Anac, “di avere mai individuato e segnalato alle procure ipotesi di 416 bis, cioè l’associazione di stampo mafioso“.  Cantone ha puntualizzato: “Non spetta all’Anac formulare ipotesi di reato. Questo lo fanno i pubblici ministeri. Noi ci limitiamo a segnalare irregolarità o criticità quando c’è un ‘fumus’ di illecito penale. A oggi posso dire che casi di 416 bis non ci sono mai capitati“. Per il numero uno di Anac la corruzione continua ad annidarsi ancora nei gangli della pubblica amministrazione, anche negli uffici comunali. Nel corso della sua audizione, Cantone ha parlato dello stato degli uffici dell’amministrazione capitolina in tema di appalti. “Sul Comune di Roma – ha detto – facemmo verifiche prima dell’indagine su Mafia Capitale e già in quell’occasione le procedure negoziate (quelle in cui l’azione normativa e’ meno stringente ndr) erano applicate nel 90% degli affidamenti“.

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