Olimpiadi Roma 2024, il piano B di Renzi

09/09/2016 di Redazione

Non sembrano bastare le pressioni del comitato olimpico, né la lettera degli atleti azzurri. Dopo la faida Capitale, ancora nel pieno della prima crisi della Giunta Raggi, il Movimento 5 Stelle ha deciso il No ai Giochi Olimpici. Il sindaco pentastellato stoppa la corsa a cinque cerchi della Capitale. O meglio, a farlo per ora sono stati Di Maio e Di Battista, dal palco di Nettuno.

In attesa che arrivi la conferma del disimpegno dalla stessa Raggi, forse il 18 settembre dopo i Giochi paralimpici, per ora Renzi prende tempo. E precisa: «Se Raggi dice no è finita, non ci saranno forzature». In realtà, secondo Repubblica, c’è ancora qualche spiraglio.

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RAGGI E IL NO ALLE OLIMPIADI

I tempi potrebbero allungarsi nell’ipotesi che il sindaco rompa con il M5S, continui la sua esperienza in Campidoglio senza simbolo pentastellato e ripensi alla decisione, spiega Repubblica:

«Per questo dalla festa dell’Unità di Reggio Emilia Renzi ha scelto la cautela. “Da premier confermo la disponibilità di lavorare con Raggi. D’altra parte il governo le sue esche per favorire una marcia indietro le ha già lanciate. Se Raggi aveva detto che “a Roma ci sono 150 impianti sportivi in condizioni disastrose, e poi parliamo di Olimpiadi”, da Palazzo Chigi hanno preparato 50 milioni per rimettere in sesto 150 impianti delle periferie romane. Soldi che arriverebbero però soltanto in caso di vittoria di Roma sulle altre candidate per il 2024: Budapest, Parigi, Los Angeles. I pontieri del Pd con la Giunta comunale a 5 Stelle poi continuano a ricordare che senza i soldi delle Olimpiadi – 1.8 miliardi del Cio più i fondi del governo – per la sindaca sarebbe impossibile rimettere in ordine la Capitale».

 

I vertici del M5S invece chiedono a Raggi di accelerare sul no ai Giochi. Il sindaco ha però promesso che si sarebbe espresso dopo un incontro con Malagò, dopo il 18 settembre, alla fine delle Paralimpiadi. Il 13 settembre dovrebbe invece essere in Senato per un’audizione, anche se il confronto potrebbe essere rinviato. Ma non solo: secondo Repubblica, la Giunta potrebbe spaccarsi sul dossier Giochi Olimpici:

«Questo complicherebbe il voto formale per affossare la candidatura. ma una cosa per Renzi è certa. La partita si gioca da qui al 7 ottobre, giorno in cui dovranno essere inviate al Cio le lettere di garanzia italiane. Il Coni suggerisce di mandarle anche senza la firma della Raggi, che potrebbe essere sostituita da quella del governo in quanto il Comune ha già sottoscritto la candidatura con marino. Un modo per prendere tempo fino a febbraio e vedere se intanto la situazione a Roma cambia. Renzi su questo punto è aperto, ma invece una cosa è chiara: se la giunta Raggi voterà formalmente la fine della candidatura, il governo non andrà avanti contro il Comune: “Sarebbe una figuraccia internazionale”. A quel punto resterebbe solo l’ipotesi di candidare Milano o Firenze per il 2028, sempre per il 2024 vinca Los Angeles. In caso di vittoria europea, tutto slitterebbe al 2032»

 

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