Terremoto, i funerali si terranno ad Amatrice. Dietrofront dopo le proteste

29/08/2016 di Redazione

Dietrofront sui funerali delle oltre 290 vittime del terremoto del 24 agosto che ha distrutto Amatrice e i centri di Arquata e Accumoli. Dopo le polemiche del sindaco Sergio Pirozzi e degli amatriciani per la scelta della Prefettura di spostare le esequie all’aeroporto di Rieti, è stato lo stesso premier Matteo Renzi ad annunciare il cambio in corsa su Twitter: «I funerali delle vittime del terremoto si terranno ad Amatrice come chiedono il sindaco e la comunità locale. E come è giusto!».

Funerali Amatrice

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FUNERALI AD AMATRICE DOPO LE POLEMICHE

Lo spostamento a Rieti, che era stato giustificata da motivi di sicurezza e di viabilità, era stata fortemente criticata dagli abitanti di Amatrice. Interpellato da Sky Tg24, è stato lo stesso sindaco a confermare data e luogo delle esequie: «Si terranno sempre domani, martedì 30 agosto, alle 18». E ancora: «Sono state accolte le istanze della popolazione – ha aggiunto – è una decisione giusta»

Non appena è stata annunciata dai giornalisti in diretta la notizia che i funerali si terranno ad Amatrice, gli sfollati che protestavano si sono sciolti in un abbraccio. Tra dolore, rabbia e disperazione, non pochi avevano polemizzato per la scelta di Rieti: «Vogliamo qui i nostri morti, li vogliamo seppelire noi, nella nostra terra. Noi a Rieti non ci veniamo, non vogliamo maxi schermi o vetrine. Vogliamo seppellire nella loro terra i nostri morti, siamo e restiamo qui per loro», avevano rivendicato. Una richiesta poi accolta.

RENZI: «RICOSTRUZIONE? TRASPARENZA CON LA VIGILANZA ANAC»

Intanto, mentre continua il lavoro delle squadre di soccorso tra le macerie, lo stesso Renzi guarda al futuro, ai lavori: «C’è una ricostruzione da coordinare nel modo più saggio e più rapido. Giusto fare in fretta, ma ancora più giusto fare bene e soprattutto con il coinvolgimento delle popolazioni interessate», ha spiegato il premier nella sua E-news. Il presidente del Consiglio ha poi chiarito il coinvolgimento dell’Anac: «La ricostruzione dovrà avvenire nel modo più trasparente con l’aiuto di strutture che abbiamo voluto con forza come l’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone ma anche con la massima trasparenza online». 

Per quanto riguarda la trasparenza, Renzi ha chiarito che «ogni centesimo di aiuti sarà verificabile, a cominciare da quelli inviati via sms dagli italiani al numero della protezione civile (45500, ancora attivo per chi vuole dare una mano. Già raggiunti i 10 milioni di euro, ndr)». Il premier ha aggiunto che si dovrà «tenere viva la presenza delle comunità sul territorio. I luoghi hanno un’anima, non sono semplicemente dei borghi da cartolina».

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