The Guardian parla degli ‘arancini’. E i palermitani insorgono sul web: «Sono ‘arancine’»

29/08/2016 di Redazione

Ognuno di noi è particolarmente legato alle specialità culinarie della propria terra. E non sopporta imitazioni dei piatti tipici: a volte anche solo un’errata indicazione del nome può far scattare una rivolta. È il caso dei palermitani che sul web hanno fatto scoppiare un putiferio dopo un articolo del quotidiano britannico The Guardian dedicato alla loro città, articolo nel quale le gustose (e famose) palle di riso siciliane sono state definite ‘arancini’ (così come le definiscono la maggior parte delle persone) e non ‘arancine’ (termine utilizzato a Palermo). Sui social network, come raccontano oggi blog e siti d’informazione siciliani, molti utenti palermitani hanno chiesto la rettifica dell’articolo, mentre altri hanno preferito evitare le polemiche ‘accontentandosi’ dell’interesse per la città di Palermo e le sue bellezze mostrato dall’autorevole giornale straniero.

 

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ARANCINI O ARANCINE? ARANCINO O ARANCINA? VECCHIA DISPUTA

In realtà la disputa tra ‘arancino’ e ‘arancina’ è storia vecchia. Sull’ultima vocale e quindi sul genere del sostantivo alcuni mesi fa è intervenuta perfino l’Accademia della Crusca, dopo aver effettuato un accurato studio sull’utilizzo delle due parole. I linguisti hanno stabilito che entrambe le forme sono valide e che quindi risultano corretti sia il termine utilizzato nella Sicilia orientale (‘arancino’) che quello utilizzato nella città capoluogo di regione (‘arancina’). Un ‘verdetto’, quello degli esperti, che probabilmente non ha dato pace ai siciliani di Palermo, che dopo la pubblicazione dell’articolo del Guardian sono diventati anche bersaglio di qualche sfottò dei cugini catanesi e messinesi. Nulla da ridire, invece, sul contenuto del reportage. Il servizio del quotidiano britannico ha presentato la città con foto e informazioni dettagliate su monumenti e luoghi d’interesse da visitare. The Guardian definisce Palermo «crocevia del Mediterraneo come nessun’altra città», e racconta di un «mix di cibo arabo, strade spagnole, torri normanne», di un «centro storico ricco di palazzi barocchi», di «famiglie che vivono sulla loro porta di casa come in una scena di un film anni ’50». «La vita di strada – si legge – è vibrante in ogni angolo».

(Foto da archivio Ansa. Credit: Sam Gangwer / The Orange County Register / ZUMAPRESS.com)

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