Terremoto, il piano del governo: via alla ricostruzione entro 6-8 mesi, 3 mld all’anno per la prevenzione

29/08/2016 di Redazione

Emergenza, ricostruzione, prevenzione. Sono le tre fasi del piano che il governo sta mettendo a punto per ridare una sistemazione stabile alle popolazioni colpite dal terremoto nel Centro Italia e ridurre il rischio di nuove tragedie. Tra le ipotesi al vaglio dell’esecutivo c’è lo stanziamento di 2-3 miliardi all’anno per rimettere in sesto il Paese.

TERREMOTO, PIANO DEL GOVERNO: AGLI SFOLLATI SISTEMAZIONE STABILE IN 4-5 MESI

La prima fase, quella dell’emergenza, è in corso. Gli sfollati dovrebbero abbandonare le tende nel giro di poche settimane e dovrebbero trovare una sistemazione stabile in 4-5 mesi. La ricostruzione, invece, dovrebbe partire entro 6-8 mesi. Ne parla Valentina Conti su Repubblica:

Al termine della fase attuale, partirà lo sgombero delle macerie per arrivare a una prima importante stima dei danni, essenziale per gli stanziamenti ulteriori da mettere in conto. Entro un mese le persone abbandoneranno le tende il governo ne è convinto – e saranno alloggiate nei primi edifici su moduli, poi nelle casette in legno. Entro 4-5 mesi, stimano i tecnici del governo, tutti dovrebbero avere una sistemazione stabile. Anche se a quel punto saremo nel pieno dell’inverno e dunque bisognerà correre. Entro 6-8 mesi, nella primavera del 2017, partirà la ricostruzione secondo la filosofia del tutto dov’era e com’era. Centrale in questo senso la figura del supercommissario – l’ex governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani – che dovrebbe essere nominato in settimana per decreto.

 

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Per quanto riguarda invece la fase della ricostruzione, è stato coinvolto l’archistar e senatore a vita Renzo Piano, ieri a pranzo con il premier Matteo Renzi e sua moglie Agnese:

L’idea di fondo è «togliere il cemento e rammendare senza distruggere». Vedremo come i suoi suggerimenti potranno essere tradotti in un territorio così straziato. «Per la prima volta nella storia dei terremoti ricostruiremo le nuove abitazioni accanto a quelle crollate, per non perdere l’identità », assicura Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice che ne ha parlato ieri con Renzi. «Iniziamo nelle 68 frazioni e poi arriviamo in città. Recuperiamo tutti i simboli, a partire dalla Chiesa di Sant’Agostino, la basilica e la torre civica. E diamo priorità a scuole e abitazioni».

Infine, per la prevensione si prevede un impegno di risorse di almeno 2-3 miliardi all’anno, tra incentivi ai privati sotto forma di ecobonus e interventi diretti per il miglioramento o l’adeguamento antisismico di scuole ed altri edifici.

(Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI)

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