Perché ad Amatrice negli ultimi sette anni sono arrivati solo 200mila euro per le ristrutturazioni

26/08/2016 di Redazione

La burocrazia, sempre lei. «Potevano piovere un paio di milioni di euro per consolidare le case fragili, in questa terra. Invece negli ultimi sette anni sono arrivati gli spiccioli. Poco più di 200 mila euro»: lo scrivono oggi Giuliano Foschini e Fabio Tonacci su Repubblica, soffermandosi sui finanziamenti che ad Amatrice, il centro tra i più colpiti dal tragico terremoto del 24 agosto, sarebbero spettati e che invece non sono mai giunti. Per più di un motivo. Il procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva indaga per disastro colposo: vanno stabilite, se ci sono, le responsabilità. Quanti interventi di consolidamento non sono stati fatti? Gli edifici crollati al suolo potevano essere messi in sicurezza? E con quali soldi? Quante vite allora potevano essere salvate?

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Spiega Repubblica:

Subito dopo il terremoto dell’Aquila, i comuni di Amatrice e Accumoli furono classificati “categoria 1”, cioè massimo rischio sismico. L’allora governo Berlusconi stanziò quasi un miliardo da utilizzare entro il 2016 per le zone rosse […]. Ora, Amatrice ha un centro storico con edifici e appartamenti che risalgono al Settecento. […] A rigor di logica, Amatrice avrebbe dovuto beneficiare di una buona fetta dei 10 milioni destinati al Lazio per i suoi 61 comuni dell’Appennino a rischio sismico. Invece, nei primi due-tre anni, da queste parti non si è visto un euro. Anzi, i bandi non furono nemmeno resi pubblici.

Non solo:

La Regione Lazio […] ha inserito tra i requisiti per accedere ai fondi, la “residenza”, e non la semplice proprietà della casa come invece prevede l’ordinanza della Protezione civile. Risultato: su 1342 domande presentate per il 2013-2014 alla regione, ne sono state accolte soltanto 191. Undici ad Amatrice per un totale di 124.700 euro, e sette appena ad Accumoli per 86.400. Diciotto piccoli interventi sull’ordine dei 10-15 mila euro per diciotto case. Pochissimo. […] Da un primo accertamento sembrerebbe che parte di questi soldi non siano stati ancora liquidati, a causa problemi della Regione con la legge di stabilità

Come troppo spesso accade, oltre al danno la beffa:

In seguito ad Amatrice è accaduto anche che un dirigente poco solerte abbia spedito a Roma le richieste dei suoi cittadini quando ormai erano scaduti i tempi di consegna, facendo perdere così ogni diritto ai finanziamenti a chi (meno di dieci persone) che aveva fatto domanda.

Photocredit copertina ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

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