Lamezia Terme, agguato mortale all’avvocato Francesco Pagliuso

Francesco Pagliuso, avvocato penalista, è stato freddato mentre usciva da casa a Lamezia Terme. Un agguato in piena regola che ha ucciso il segretario della Camera penale.

(foto ANSA)

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FRANCESCO PAGLIUSO: CHI DIFENDEVA L’AVVOCATO DI LAMEZIA TERME

Il killer ha atteso l’avvocato nel giardino di casa e l’ha ucciso con diversi colpi d’arma da fuoco che l’hanno centrato al collo e alla testa. Francesco Pagliuso, 43 anni, era molto noto in città. Ieri sera aveva appuntamento con la sua ragazza. Il corpo del legale è stato trovato intorno alle 3 di mercoledì mattina, sul sedile della sua auto. Pagliuso è stato l’avvocato di molti ndranghetisti della zona. In particolare – come racconta il Corriere – i Giampà, prima del loro pentimento, e i Torcasio.

Era anche l’avvocato di Franco Perri l’imprenditore lametino a capo del più grande centro commerciale della Calabria. La Guardia di Finanza nei mesi scorsi aveva sequestrato all’imprenditore tutti i beni, qualcosa come 500 milioni di euro, in parte poi restituiti. Tra i suoi assistititi anche gli autori del duplice omicidio di Decollatura Domenico e Giovanni Mezzatesta, padre e figlio, responsabili del duplice omicidio di Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio, avvenuto a marzo del 2013. Dopo l’agguato Domenico Mezzatesta si era dato alla latitanza e la sua fuga sarebbe stata gestita proprio dall’avvocato Pagliuso.

FRANCESCO PAGLIUSO: SI INDAGA PER VENDETTA

Una vendetta legata alla sua attività professionale: è questa l’ipotesi che viene seguita in prima battuta nelle indagini, condotte dai carabinieri, sull’omicidio dell’avvocato. E qualcuno è stato ripreso dal sistema di videosorveglianza. La sagoma, a quanto si apprende non riconoscibile, della persona che nella tarda serata di ieri ha ucciso Pagliuso è stata ripresa dal sistema del giardino. Nelle riprese si vede l’assassino che si avvicina all’automobile di Pagliuso e spara due colpi con un revolver che provocano la morte istantanea del penalista e poi darsi alla fuga. L’assassino si sarebbe introdotto nell’abitazione praticando un buco nella recinzione. Le immagini sono adesso al vaglio dei carabinieri e si spera possano dare un concreto contributo per identificare l’assassino. Arriva ferma la condanna dell’Unione camere civili
Qui il ricordo del presidente dell’ordine degli avvocati di Lamezia Terme, Antonello Bevilacqua

(foto copertina ANSA)

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