Le telefonate tra Paola Muraro e Salvatore Buzzi nelle carte di Mafia Capitale

05/08/2016 di Redazione

Nelle carte dell’inchiesta su Mafia Capitale spuntano telefonate tra il ras delle cooperative Salvatore Buzzi, imputato numero uno nel processo, e il neo assessore all’Ambiente del Campidoglio Paola Muraro, negli anni scorsi consulente di Ama, la municipalizzata che si occupa della gestione dei rifiuti e dell’igiene urbana nella città di Roma.

 

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LE TELEFONATE TRA PAOLA MURARO E SALVATORE BUZZI

I magistrati non sembrano aver scoperto nulla di penalmente rilevante nelle conversazioni, ma è evidente che i due si conoscono, ed è probabile che, dopo il terremoto su Ama e le Murare, gli inquirenti decidano ora di andare a rileggere i dialoghi. Ne parlano oggi Michela Allegri e Cristiana Mangani sul Messaggero:

La storia risale al 2013. Malagrotta sta per chiudere e l’Ama ha il problema di dove portare i rifiuti. Ai vertici della municipalizzata, in quel momento, c’è Giovanni Fiscon, poi travolto anche lui dall’inchiesta sulla mafia romana. Muraro è consulente dell’Azienda e, quasi certamente, deve aiutarlo a cercare una soluzione. Si deve fare in fretta. A quel punto Ama si rivolge a Federambiente e chiede la lista dei possibili impianti da utilizzare. Buzzi e le sue coop non ci sono e, infatti, non riusciranno a entrare nell’affare. Ma in quelle ore i vertici della municipalizzata spenderanno ogni energia per cercare una soluzione a favore del Cns, il Consorzio nazionale servizi di Bologna, di cui il ras delle coop è membro del consiglio di sorveglianza.

Maggiori dettagli vengono forniti da Repubblica. Sulla telefonata finita tra le carte di mafia Capitale che svelerebbe un rapporto diretto tra Muraro e Buzzi, scrive Federica Angeli:

È il 20 settembre del 2013 e sono le 17.08 di pomeriggio. «Salvatore Buzzi chiamava Paola Muraro di Ama spa», scrivono i magistrati nell’ordinanza di 88mila pagine sugli intrecci del “Mondo di mezzo”, la ragnatela di rapporti instaurati da Buzzi e dal boss della Magliana, Massimo Carminati. Una telefonata per chiedere lumi sullo stato di una pratica per poter partecipare a un appalto milionario per la raccolta dei rifiuti. La Muraro, si legge ancora nelle carte «gli riferiva che la richiesta di chiarimenti era stata inviata dal Cns di Bologna, ed entro il giorno dopo sarebbero dovuti arrivare i chiarimenti, dal momento che la busta “B” sarebbe stata aperta alle ore 13. Buzzi confermava dicendo che avrebbe avvisato subito».

I RAPPORTI TRA PAOLA MURARO E MANLIO CERRONI

Ma la Procura indaga anche sui rapporti tra Muraro e un altro ras, quello delle discariche, Manlio Cerroni. Scrivono ancora Allegri e Mangani sul Messaggero:

Nel fascicolo assegnato al pm Alberto Galanti ci sono intrecci, diretti e soprattutto mediati, tra i due. A cominciare dalla affare cassonetti che a Roma, in sostanza, portano tutti al ras dell’immondizia. Così come la stragrande maggioranza delle inchieste sul ciclo dei rifiuti. Cerroni, plurindagato, è sotto processo per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di immondizia. Accusa che la Procura gli contesta anche in una delle nuove indagini. L’ultimo anello di congiunzione tra Muraro e il Supremo è lo scontro che lei ha avuto con il presidente dimissionario dell’Ama, Daniele Fortini, sull’utilizzo del tritovagliatore di Rocca Cencia.

(Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI)

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