Hillary Clinton accusa Putin di spionaggio: nuovo episodio di un’ostilità antica

01/08/2016 di Andrea Mollica

Hillary Clinton ha accusato la Russia di Vladimir Putin di aver hackerato le mail del partito democratico nazionale, Dnc, rimarcando come Donald Trump non sia un candidato credibile vista la vicinanza con Mosca. La polemica tra la candidata dei Democratici alla presidenza degli Stati Uniti è un nuovo episodio della sua ormai consolidata ostilità verso Vladimir Putin.

HILLARY CLINTON CONTRO VLADIMIR PUTIN

La campagna di elezioni Usa 2016 è influenzata dalla figura di Vladimir Putin. Donald Trump ha speso parole d’elogio per il presidente russo, punto di riferimento della destra nazionalista europea. Negli Stati Uniti l’elettorato conservatore è invece molto più scettico verso Mosca, e Hillary Clinton sta cercando di sfruttare questa ostilità con diretti attacchi a Vladimir Putin. La candidata democratica ha scelto la TV più seguita dai repubblicani per rimarcare come la Russia abbia organizzato l’hackeraggio delle mail del suo partito. Un’accusa diretta di spionaggio rivolta nei confronti di Mosca, espressa in un momento di particolare tensione tra le due uniche superpotenze atomiche nel mondo.

HILLARY CLINTON CONTRO L’INTERFERENZA DELLA RUSSIA

Hillary Clinton si è fermata un passo prima dall’accusare Vladimir Putin di volere Donald Trump alla Casa Bianca, ma ha rimarcato come l’interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali sia inaccettabile. La candidata democratica ha inoltre rimarcato come il suo avversario repubblicano abbia più volte espresso simpatia per Vladimir Putin, leader politico piuttosto impopolare negli Stati Uniti, specie negli elettori di origini est-europee. Donald Trump, oltre al provocatorio invito ai servizi segreti russi di scoprire le mail cancellate dalla sua avversaria, ha espresso più volte posizioni più concilianti verso Mosca, come il riconoscimento della Crimea.

LO SCONTRO TRA CLINTON E PUTIN

L’ostilità tra Hillary Clinton e Vladimir Putin è ormai piuttosto consolidata. Il presidente russo si era letteralmente infuriato quando l’allora segretario di Stato americano avevano contestato pubblicamente la regolarità delle elezioni che l’avevano riportato al Cremlino. Secondo Putin le proteste popolari di quei mesi erano state appoggiate dal Dipartimento di Stato americano, una interferenza gravissima che ha spinto il leader russo ad aver timori per un regime chance nel suo Paese. Un episodio in cui erano culminate le ostilità tra Clinton e Putin: l’attuale candidata democratica era l’esponente più scettico dell’amministrazione Obama sul riavvio delle relazioni tra Usa e Russia dopo le tensioni generate dall’invasione della Georgia.

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