Pokémon Go, è invasione: dalla sala parto ai musei, dalla scoperta di un cadavere all’incidente con la polizia

21/07/2016 di Redazione

Per molti è diventata molto più di un passatempo: una vera e propria mania. La caccia agli animaletti virtuali di Pokémon Go, applicazione per smartphone scaricata in pochi giorni da decine di milioni di persone in tutto il mondo, si è estesa ad ogni luogo pubblico possibile e viene praticata con tale dedizione da mettere a rischio la sicurezza (causa distrazione) sia degli utenti che di coloro che potrebbero trovarsi nei paraggi. L’elenco dei posti in cui può capitare di assistere ad una sfida tra un bambino o un adolescente (e, perché no, anche qualcuno che giovanissimo non è più) e i mostricialloli creati negli anni ’90 dall’informatico giapponese Satoshi Tajiri è davvero singolare. Così come singolari (a volte semplicemente bizzarri, altre volte invece tragici) sono gli incidenti che quelle sfide determinano.

 

 

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POKÉMON GO, DAL MUSEO ALLA SALA PARTO ALLA SCOPERTA DEL CADAVERE

A Riverton, nello stato del Wyoming, negli Stati Uniti, una 19enne distratta dalla caccia ai Pokémon è addirittura finita in un fiume, andando poi a sbattere contro il cadavere di una persona annegata che galleggiava in acqua. Un simile episodio si è verificato anche in Danimarca, nella città di Odense, dove un uomo alla ricerca di mostri Pokémon ha trovato un cadavere in un canale di drenaggio. Mentre a Baltimora, nel Maryland.Usa, l’auto guidata da un ragazzo distratto da Pokémon Go si è schiantata contro una vettura della Polizia, distruggendola e facendo spaventare i presenti (scena ripresa da una telecamera di sicurezza). In Australia, invece, nelle settimane scorse, come raccontato su Reddit, un uomo si è lanciato in una nuova sfida ai mostriciattoli in ospedale, catturando un Pidgey durante il parto di sua moglie. Un luogo anomalo per catturare nemici, proprio come un museo o una galleria d’arte. Che non sono certo sfuggiti alla mania collettiva. Anche agli Uffizi sono stati segnalati Pokemon in giro tra le opere, e l’infestazione ha fatto sorridere tutti gli addetti ai lavori, dal direttore delle struttura in giù. Sono ovunque, insomma, gli animaletti. Perfino in Parlamento, in Transatlantico, nelle fabbriche, nei bar e ristoranti, negli uffici, e nelle redazioni giornalistiche. Come la nostra, quella di Giornalettismo. Lo abbiamo verificato. E verificandolo abbiamo pensato che sia opportuno ribadire un invito alla moderazione, a ricordarsi (è bene ribadirlo asoprattutto i più piccoli) che Pokémon Go va considerato solo come un piccolo svago che non deve sottrarre tempo a relazioni reali e impegni importanti come studio, lavoro, riposo.

 

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POKÉMON GO, GIOCATORE SCAMBIATO PER LADRO

Ma a dimostrare quanto la caccia ai Pokémon dia diventato un fenomeno di propagazione come pochi, sono anche alcune pagine di storie criminali. Quelle vere, purtroppo. In Missouri, ad esempio, la polizia ha arrestato una gang di ragazzi tra i 16 e i 18 anni che utilizzavano l’app come esca per rapinare: gli adolescenti avrebbero fatto convergere i giocatori in luoghi affollati di Pokémon ma isolati. Una tragedia è avvenuta invece in Guatemala, dove un ragazzo di 18 anni è stato ucciso dopo essere stato scambiato per un ladro dopo essere entrato in una proprietà privata mentre tentava la cattura dei Pokémon insieme al cugino di 17 anni, rimasto invece ferito dai colpi di arma.

(Immagini da Twitter)

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