Vittorio Feltri sulla prostituzione: meglio non punire i clienti, fa perdere le elezioni

Vittorio Feltri ha sfoderato il meglio del suo repertorio per spiegare perchè sia sbagliato vietare la prostituzione adottando normative che puniscano i clienti. Per il direttore di Libero non solo è sbagliato punire un libero scambio tra adulti consenzienti, specie se esercitato da chi magari è troppo solo per avere una vita affettiva, ma c’è anche un danno politico evidente. Senza puttanieri, che sono tanti, non si vincono le elezioni.

VITTORIO FELTRI CONTRO IL DIVIETO DI PROSTITUZIONE

In Parlamento è stata depositata una legge che prevede il divieto di prostituzione. La normativa, presentata con enfasi da Avvenire ieri, prevede l’introduzione anche in Italia delle punizioni dei clienti delle prostitute, adottate in Francia e in Svezia negli ultimi anni. Le probabilità di approvazione della proposta di legge, che ha come prima firmataria la deputata del PD Caterina Bini e che è stata condivisa da 33 parlamentari, sono estremamente basse. Ciononostante Vittorio Feltri ha deciso di scriverne sulla prima pagina di Libero. Il titolo, come si dice, è tutto un programma. «Senza puttanieri non si vincono le elezioni». Il titolo non si iscrive nella tradizione di forzature della testata, visto che è la chiosa finale al commento del direttore. 

Se è vero che nel nostro Paese gli aficionados delle prostitute sono 9 milioni, non saranno molti coloro che voteranno per il partito che li penalizza. La legge non sarà approvata. Difatti chi multa i puttanieri, va da sé, perde le elezioni.

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LA TOLLERANZA DI VITTORIO FELTRI PER LA PROSTITUZIONE

Vittorio Feltri nel fondo su Libero si mostra particolarmente tollerante verso la prostituzione. Nella premessa del suo ragionamento condanna lo sfruttamento e la violenza nei confronti delle donne che ne comporta, così come definisce squallida la vendita del corpo umano. Però non tutte le prostitute sono vittime di violenza, così come non tutti i puttanieri sono cattive persone.

Talvolta si tratta di uomini che soffrono di solitudine, o peggio, non hanno la possibilità di intessere relazioni affettive che sfocino in qualche attività sessuale. Fare di ogni erba un fascio, anche in questo campo, non conviene. Considerare reato la pacifica contrattazione tra un maschio e una femmina, cioè uno scambio fra denaro e un amplesso non è legittimo in un paese rispettoso del principio irrinunciabile di libertà.

Feltri non si ferma qui, e va avanti fino a rimarcare come non si sia poi una grande differenza tra una prostituta che vende il suo corpo per pochi euro per strada a una persona poco facoltosa, e le donne che invece per far carriera od ottenere regali generosi concedono le proprie attenzioni.

Senza contare che il confine tra opportunismo e prostituzione è labile. Quante signore sono disponibili per ottenere qualcosa in cambio: una vacanza, un favore, un posto, un abito di Gucci? E quante giovanotte sono gentili (si fa per dire) con il capoufficio per strappare almeno una spintarella? Come le qualifichiamo? Già. Le puttane sono solo le romene e le nigeriane. E i puttanieri sono esclusivamente i camionisti e gli idraulici.

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