Il dramma di Rocca Cencia: dove i cittadini di serie B lottano tra mura pericolanti e immondizia | VIDEO

13/07/2016 di Redazione

Balcone con vista panoramica sull’impianto di Tmb (trattamento meccanico biologico dei rifiuti a due passi), muri pericolanti, buche, edifici a pezzi. Vivono così i cittadini di serie B, in via di Rocca Cencia, un mucchio di case, nell’estrema periferia a est di Roma, circondate da campi coltivati e un compattatore dell’Ama. Le telecamere di Alanews sono entrate dentro quelle strutture raccontando i disagi, enormi, di chi ci abita.

guarda il video:

(Giuliano Rosciarelli/alaNEWS)

Virginia Raggi e i bambini che filmano l’invasione dei topi a Tor Bella Monaca

ROCCA CENCIA, TERRENO DI SPECULAZIONE CON VISTA SUL TMB

In questa zona, terreno da anni della speculazione edilizia, manca tutto quello che serve. A partire dalla politica. Perché quelle case, costruite da immobiliaristi e rimaste invendute, sono ora in mano al Comune di Roma che le ha acquisite e destinate ad appartamenti popolari. Dentro quelle mura però non si può vivere. Gli intonaci sono pieni di muffa, polveri pericolose cadono dai soffitti e si infilano nei polmoni di persone spesso già malate di cancro, i piani superiori sono praticamente invivibili e usati come magazzini. Non si può nemmeno restare fuori perché l’aria attorno al compattatore Ama adiacente è irrespirabile. Virginia Raggi, neosindaca di Roma ha di recente visitato l’impianto parlando di struttura folle e condizioni di lavoro pessime.

ROCCA CENCIA E IL CORAGGIO DI UNA MAMMA “QUI SIAMO PRIGIONIERI A CASA NOSTRA”

«Siamo prigionieri dentro casa», spiega una abitante ad Alanews. E’ riuscita ad entrare qui dentro nel 2012. Ha due figli, uno di 16 e uno di 5. Il più piccolo è affetto da problemi di autismo. Il più grande dorme in salone «perché al piano superiore è invivibile». In casa si respira muffa. Lei vive con le confezioni di adrenalina nel frigo per rimediare quando ci sono crisi respiratorie. «Ho fatto più richieste, ho dovuto far interrompere la scuola al bambino. Era diventato isterico e intrattabile», racconta, trattenendo le lacrime.
A Rocca Cencia sono i cittadini i vigili del territorio. Nel 2015 sono stati posti i sigilli ad una vasta area della zona per sospetto inquinamento delle falde acquifere dell’Acqua Vergine. Mentre si scavava per costruire sono emerse tonnellate di rifiuti pericolosi classificati come tossici e nocivi. Un anno prima, nel 2014, gli abitanti denunciarono una scoperta una discarica di rifiuti ospedalieri sotterrata a due passi dalle case popolari. «Sono arrivata in procura per far valere i diritti di mio figlio, ho due relazioni tecniche del Comune e una dichiarazione della Asl che dice che l’appartamento non è idoneo», spiega la signora. «Oggi mi hanno proposto un cambio alloggio. Ho insistito per avere il numero civico. Ho fatto un sopralluogo…». Tra le sue mani ha alcune foto che descrivono un altro condominio fatiscente in un altro quartiere romano. «Se questo è un alloggio nuovo, quello con 40 anni che cosa è? Ho dovuto rifiutare».

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