Traffico illecito di virus: la virologa Ilaria Capua è stata prosciolta

05/07/2016 di Redazione

La virologa Ilaria Capua è stata prosciolta sul presunto caso di traffico illegale di virus nell’inchiesta condotta dalla Procura di Roma: il fatto non sussiste. In Italia la ricercatrice, che ora ha un incarico in una prestigiosa università della Florida, da full professor, ha subito un attacco mediatico pesante in un caso in cui, alla fine, non aveva alcune responsabilità. Il giudice per l’udienza preliminare di Verona Laura Donatiha ha deciso che non ci sarà alcun processo a carico di 13 persone coinvolte. Persone che sono state accusate di «produrre in forma clandestina, senza autorizzazione del Ministero, specialità medicinali ad uno veterinario per poi commercializzarli».

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ILARIA CAPUA PROSCIOLTA, DONAZZAN: “RIMANE IL RIMPIANTO DI NON ESSER RIUSCITA A TRATTENERLA DA NOI”

Ad annunciare il proscioglimento è stato l’assessore all’Istruzione del Veneto Elena Donazzan, contattata dalla stessa ricercatrice dagli Stati Uniti:

“E’ con autentica gioia e grande soddisfazione che accolgo la notizia del proscioglimento di Ilaria Capua da ogni accusa, con la chiusura delle indagini avviate a suo carico dalla procura di Roma per sospetto ‘traffico di virus’. La magistratura inquirente ha ritenuto che il fatto non sussista, restituendo quindi piena onorabilità a una virologa che ha reso grande il nome dell’Italia nel mondo scientifico internazionale. In questo momento prevalgono gioia e sollievo per la dichiarata e totale estraneità di Ilaria Capua da ogni accusa. Tuttavia l’esultanza di questo momento non lenisce il rimpianto per non essere riusciti a trattenere nel nostro Paese questo talento della nostra ricerca, che con il suo lavoro ha consentito di scoprire e di mettere a punto il vaccino contro l’influenza aviaria e che tanto avrebbe potuto dare ancora al progresso della medicina. Rimane la profonda e intima soddisfazione per aver sempre creduto nella grande professionalità di Ilaria e sono certa che lei continuerà a dar prova, nel suo nuovo ambiente di lavoro, del suo talento e della sua grande umanità, forte anche di un invidiabile curriculum, sul quale ora non grava più ombra alcuna. Mi auguro che le testate e gli operatori dell’informazione italiana, che grande eco hanno dato ai sospetti e alle indagini a suo carico, ora diano lo stesso risalto a questa assoluzione”

ILARIA CAPUA PROSCIOLTA, IL CASO

La storia di Ilaria fu raccontata da Paolo Mieli sul Corriere della Sera. Capua, inserita negli anni scorsi tra i più importanti scienziati al mondo, fu accusata di aver commercializzato l’«H7N3 Pakistan», virus che avrebbe potuto provocare una strage di volatili e di essere umani:

Quando finalmente poté leggere anche lei gli incartamenti che la riguardavano, la Capua pensò che l’iter giudiziario di quella vicenda — ancorché fosse trascorsa un’eternità dall’inizio della stessa: nove anni — avrebbe avuto «tempi americani». Ciò che le avrebbe consentito di spiegare ai magistrati qualche dettaglio che era rimasto fuori dalle intercettazioni: che l’«H7N3 Pakistan» si era diffuso — come si poteva evincere dal nome — in Pakistan e non in Italia; che comunque neanche lì si era dato un solo caso in cui quel virus avesse infettato un essere umano; che la «società segreta 444» in cui lei avrebbe occultato i proventi dei suoi commerci illegali altro non era che «il centro di costo che afferiva al suo laboratorio di Padova»; che le royalties del suo «brevetto milionario» ammontavano a poche migliaia di euro, peraltro ancora nelle casse dell’Istituto. Invece niente, nessuno la chiamò.

(Foto di copertina: ANSA / FABIO CAMPANA)

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