Nigel Farage si dimette da leader dell’Ukip

04/07/2016 di Redazione

Nigel Farage non sarà più a capo del partito dell’Ukip. A riferirlo è la Bbc.

guarda il video:

Ecco qui il discorso:

Ho deciso di farmi da parte come leader del UKIP. La vittoria per il “Leave” al referendum significa che la mia ambizione politica è stata raggiunta. Sono entrato in questa lotta per le imprese, per una nazione autonoma, non per diventare un politico di carriera

L’UKIP è in una buona posizione e continuerà, con il mio pieno sostegno, ad attrarre voti significativi. Mentre lasciamo l’Unione Europea i termini del nostro ritiro non sono chiari. Se c’è una ricaduta sul Governo e sul partito laburista (distaccato da molti dei suoi elettori) allora i giorni migliori per l’UKIP devono ancora arrivare

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QUANTE VOLTE SI E’ DIMESSO NIGEL FARAGE

E’ la terza volta che Farage si dimette da leader dell’Ukip. Aveva guidato il partito fra il 2006 e il 2009, poi è tornato al vertice dopo le elezioni del 2010. Si era poi dimesso successivamente alle elezioni del maggio 2015, dopo che non era stato eletto deputato. Ci aveva però presto ripensato, tornando a guidare il partito. Questa volta, ha però assicurato, non sarà così. Anche se, nota il Guardian, l’eurodeputato ha lasciato intendere di voler esercitare un ruolo nei negoziati per la Brexit, dicendo di “avere forse qualcosa da dare”.

NIGEL FARAGE SI DIMETTE: CHI LO SUCCEDE

Secondo Farage, il futuro ruolo dell’Ukip sarà di contrastare l’eventuale “debolezza” del governo britannico nel negoziare la Brexit. Il leader dimissionario non ha fatto nessun nome per il suo successore, ma ha detto che ci sarà qualcuno alla guida entro la conferenza del partito di quest’autunno. Secondo i media, i possibili candidati potrebbero essere il numero due del partito Paul Nuttall, il portavoce per l’immigrazione Steven Woolfe, il portavoce per la Cultura Peter Whittle o l’unico deputato dell’Ukip, Douglas Carswell. L’eurodeputato ha infine voluto sottolineare che il nuovo leader dei Conservatori dovrà essere un sostenitore della Brexit, lasciando intendere una possibile collaborazione fra i Tories e l’Ukip.

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