Italia fuori dall’UE, come voterebbero gli italiani al referendum

04/07/2016 di Redazione

L’Italia fuori dall’UE è uno scenario possibile? Un referendum convocato sul modello della consultazione britannica sulla permanenza nell’Unione Europea è stato evocato. Secondo Ipsos gli italiani voterebbero però in larga maggioranza per rimanere all’interno dell’Unione europea, anche se il dato è inflazionato dai tanti indecisi.

ITALIA FUORI DALL’UE, COME ANDREBBE IL REFERENDUM NEI SONDAGGI

Il Corriere della Sera ha commissionato un sondaggio alla società Ipsos di Nando Pagnoncelli per testare l’orientamento di voti degli italiani in un referendum sulla permanenza dell’Italia all’interno dell’UE. La premessa a questa ipotesi, come rimarca anche Nando Pagnoncelli, è la sua difficile implementazione. La nostra Costituzione, all’articolo 75, vieta di sottoporre a referendum materie oggetto di trattato internazionale come l’adesione del nostro Paese all’Unione europea. Gli italiani, comunque, voterebbero per rimanere, con una discreta maggioranza a favore dell’UE. Il 62% per il Remain del nostro Paese, il 38% per certo invece per il Leave italico. Questo dato è calcolato al netto degli indecisi, che sono comunque una parte significativa del campione: il 26% degli interrogati da Ipsos si è dichiarato incerto, o senza opinione.

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ITALIA FUORI DALL’UE, L’ORIENTAMENTO DI VOTO

Nando Pagnoncelli rileva come una forte minoranza degli italiani, il 42%, vorrebbero votare  in un referendum sulla permanenza nell’UE. Il 51% è contrario, ma un simile dato interroga ancora una volta sul deficit democratico percepito in una istituzione come l’Unione europea. Per la vittoria del Remain italiano sono decisivi gli elettori del PD: l’86% è favorevole a rimanere nell’UE. Una forte maggioranza, anche se di orientamento contrario, si ritrova solo nell’elettorato della Lega Nord tra coloro i quali sono favorevoli all’addio all’Europa unita. Chi vota per Forza Italia e M5S è invece spaccato a metà, con leggero margine di vantaggio per chi vuole la rottura con l’UE. I centristi invece sono propensi a rimanere.

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