Un giudice del Csm finge il furto dello smartphone per coprire il tradimento

29/06/2016 di Redazione

Inviare per errore alla moglie un messaggio destinato all’amante e fingere il furto dello smartphone per coprire il tradimento. Protagonista della singolare storia è un giudice del Csm, il consigliere Luigi Aschettino, denunciato per simulazione di reato.

 

Vaccini e autismo: ministero condannato a risarcimento di 250mila euro

 

IL GIUDICE DEL CSM FINE IL FURTO DEL CELLULARE

Il presidente della quinta sezione del Consiglio Superiore della Magistratura a quanto pare ha inviato un messaggio su Whatsapp per un’amica sbagliando destinatario. Poi, per rassicurare la moglie ed evitare una crisi del loro rapporto, ha deciso di denunciare il furto, ed ovviamente l’accesso ai suoi dati, ai carabinieri. Che hanno poi accertato l’inesistenza della violazione. Lo scrive oggi Francesco Iannuzzi sulla Stampa:

La voce è circolata in fretta e ha creato, prima, molto imbarazzo tra componenti dell’organo di autogoverno della magistratura, poi, fastidio e rabbia, all’interno del sindacato dei magistrati. Quella che sarebbe, e dovrebbe restare, una vicenda privata si è trasformata in un problema politico. «Getta discredito su tutto il Consiglio» hanno cominciato a dire i consiglieri che probabilmente non amano Aschettino, altri addirittura hanno parlato di «imbarazzo per l’intera magistratura» sperando in una punizione esemplare per ridare dignità alla categoria e dimostrare che i magistrati non sono come gli altri poteri dello Stato che in caso di difficoltà fanno quadrato e si proteggono a vicenda. In particolare il giudice Clementina Forleo ne ha parlato persino su Facebook, non ha indicato il nome, ma ha specificato chiaramente che «la Commissione che presiede è quella che decide gli incarichi direttivi», chiudendo così la caccia al nome sulla chat interna dei magistrati.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: EPA / RITCHIE B. TONGO )

Share this article