Elisa Rigaudo e gli ispettori antidoping al Quirinale. Respinti

22/06/2016 di Redazione

Tutto poteva aspettarsi, la marciatrice Elisa Rigaudo tranne che essere cercata dagli ispettori della Iaaf, la federazione di atletica internazionale, per un controllo antidoping a sorpresa mentre si trovava al Quirinale per la classica cerimonia di consegna della bandiera. Nello stesso giorno in cui è esploso anche il caso Schwazer.

Un fuoriprogramma inatteso. Una scortesia istituzionale per Alfio Giomi, presidente della Fidal, la federazione italiana. Il controllo alla fine si è svolto al Coni, perché i funzionari della Iaaf non sono stati ammessi nel palazzo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’atleta italiana ha provato a scherzarci su, di fronte all’ufficiale della federazione di nazionalità tedesca: «È come se lei andasse dalla Merkel quando vanno in visita gli atleti della Germania…». Poi, di fronte ai cronisti, ha chiarito: «Soltanto un semplice controllo ematico»

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