Renzi fischiato da Confcommercio per gli 80 euro

09/06/2016 di Redazione

Fischiato e contestato. All’assemblea annuale di Confcommercio Matteo Renzi  viene preso di mira dagli imprenditori. Ma il premier non si scompone. E, in casa dell’associazione, prima rivendica il bonus 80 euro di fronte alla platea critica. Poi recupera qualche applauso con l’impegno a non aumentare l’Iva nel 2017. Un balzello che rischia di frenare una ripresa dei consumi già lenta.

Renzi, non è una novità, passa oltre le contestazioni. E rilancia: «Grande rispetto per chi ritiene gli 80 euro una mancia elettorale, sono contento di averli dati. Una valutazione che rispetto», ha rivendicato. Per poi continuare a provocare la platea: «Che non fossero apprezzati da voi lo sapevamo da tempo ma che fossero una misura di giustizia sociale verso gente che non guadagna 1500 euro al mese lo rivendico con forza. Fischiatemi pure, ma la politica deve essere con la P maiuscola».

Da Confcommercio, però, restano critici sui tempi della ripresa della nostra economia. Per il presidente Sangalli è ancora troppo debole: «Non salta mai la faglia, il crepaccio tra stagnazione e crescita. Il nostro Paese ha ancora molta strada da fare, ma ha certamente le carte in regola per fare meglio. In 12 mesi occupazione, consumi, produzione, fiducia, credito, hanno seguito un andamento altalenante non riuscendo a imprimere un cambio di passo».

Quasi non crede alle parole di Renzi. E provoca a sua volta: «Molti dati mettono in dubbio il teorema che la crisi sia soltanto un brutto ricordo».  Certo, riconosce  «i passi in avanti mossi in materia fiscale». Ma l’impressione è che con l’esecutivo le distanze restino. Poco cambia. Renzi guarda oltre.

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