Olimpiadi a Roma, Montezemolo: «Se il sindaco è contrario, costretti a ritirare la candidatura»

09/06/2016 di Redazione

La contrarietà di Virginia Raggi all’assegnazione alla città di Roma delle Olimpiadi del 2024 continua a preoccupare. La candidata a sindaco del Movimento 5 Stelle nel corso della campagna elettorale ha definito «criminale» pensare di ospitare i Giochi nella Capitale. Il presidente del Comitato Roma 2024, Luca Cordero di Montezemolo in un’intervista al Corriere della Sera spiega: «Se il primo cittadino fosse contrario, saremmo costretti a ritirare la candidatura mentre siamo vicini alla meta».

Presidente, la candidata sindaco dei 5 Stelle, Virginia Raggi, è contraria alle Olimpiadi a Roma perché, dice, ci sono cose più importanti da sistemare.

 

«È giustissimo partire dalle priorità – risponde Luca Cordero di Montezemolo, presidente del Comitato Roma 2024 -. Se mi dicessero vuoi le Olimpiadi oggi, risponderei di no. Ma qui parliamo dei giochi del 2024. Significa che ci sono 5 anni della prossima amministrazione e poi altri 3. Io mi aspetto che in 8 anni i problemi della capitale siano risolti. Non solo quello delle buche, ma che ci siano servizi efficienti e che migliori la qualità della vita nelle periferie. E che quindi Roma sia in grado di affrontare la sfida. Noi oggi dobbiamo avere in mente i giovani e giovanissimi. Quelli di 13-15 anni, che saranno gli atleti delle Olimpiadi del 2024. E quelli che avranno un’occasione di lavoro. Si tratta, da qui al 2024, di 180 mila posti, secondo lo studio della commissione di esperti presieduta da Beniamino Quintieri. E il Pil, nello stesso periodo, aumenterà del 2,4%».

 

Si potrebbero fare ugualmente le Olimpiadi, se il sindaco fosse contrario?

 

«No. Saremmo costretti a ritirare la candidatura mentre siamo vicini alla meta. La decisione sarà presa a settembre 2017, siamo ottimamente piazzati nella competizione con Los Angeles e Parigi. Perciò mi auguro che, chiunque sarà sindaco, ci si unisca e si faccia squadra per vincere: Roma non può arrendersi, perché significherebbe ammettere che siamo inferiori alle altre città. E tutte le forze, dalle scuole agli ecologisti, sono con noi».

(Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI)

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